Cronaca Salerno, Salerno

Marzia Capezzuti, giornalista Rai aggredita a Pontecagnano Faiano

Assurdo quanto avvenuto oggi, 21 aprile, a Pontecagnano Faiano, dove la giornalista Rai Barbara Di Palma e la sua troupe sono stati aggrediti mentre realizzavano un servizio sulla morte di Marzia Capezzuti, la 29enne scomparsa oltre un anno fa, per il cui omicidio sono in carcere Barbara Vacchiano, il marito e il loro figlio 15enne. Alla giornalista Rai hanno sputato in faccia

Omicidio di Marzia Capezzuti, giornalista Rai aggredita a Pontecagnano

Barbara Di Palma, inviata del programma di Rai Uno “La vita in Diretta”, si trovava con la sua troupe all’esterno dell’abitazione dei tre indagati: dopo aver parlato con alcuni vicini, era riuscita a raggiungere l’altra figlia di Barbara Vacchiano, che però ha cominciato ad inveire contro i giornalisti, urlandogli di smettere di riprendere e di andare via. A quel punto è intervenuto il compagno della donna, che ha aggredito verbalmente la troupe: poi, l’uomo ha sputato in faccia a Barbara Di Palma, aggredendo la troupe e quella del programma di Rai Due “Ore 14”.

Marzia Capezzuti, le ultime intercettazioni tra Barbara e i figli

Ad ottobre scattano gli avvisi di garanzia della procura e partirono le intercettazioni ambientali. Proprio in casa, gli indagati hanno parlato a ruota libera. In particolar modo, è stata intercettata una conversazione tra Barbara Vacchiano e i figli. In particolar modo, Annamaria, discutendo con la madre di ciò che è scritto sulle carte, dice: “Hai capito? Pure il concorso in omicidio… e tu sei la mandante“.

A quel punto Vito si rivolge alla sorella: “Diglielo a questi figli di pu****a qui dentro che se non hanno le prove… si devono solo mettere il dito…”. Le chiede Damiano Noschese: “Cosa dobbiamo fare, ci uccidiamo?” e gli risponde Vito: “Ci uccidiamo…”. Incalza Damiano Noschese: “E che ho fatto io?”. Gli risponde Annamaria: “Damiano, Damiano… un sacco di cose“-

Interviene così Barbara, spiegando di essere intenzionata a confessare tutto e che sia meglio che le accuse ricadano su di lei: “Fammi accusare tutto a me“. Poi, rivolgendosi alla figlia in lacrime: “Vedi che sei razza Vacchiano, non piangere. Ok? E basta… accuditemi a questo, chiedendo ad Annamaria di accudire il fratellino di 7 anni.

Marzia Capezzuti