Gerardo Diotaiuti, il bagnino di soli 19 anni che nel pomeriggio del 25 luglio è stato picchiato da un turista a Marina di Camerota, è uscito dall’ospedale San Luca. Il giovane è stato colpito con un pugno in volto dopo aver invitato un gruppo di turisti a non tuffarsi in mare viste le condizioni climatiche avverse.
“Non si può rischiare la vita, mentre si cerca di salvare la vita di altre persone” racconta Gerardo Diotaiuti a Il Mattino. “Ho fatto il mio dovere, tutelare la vita di chi arriva in spiaggia e invece sono state picchiato come un animale”.
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Bagnino picchiato a Marina di Camerota: è uscito dall’ospedale
Gerardo Diotaiuti dopo quattro giorno dalla violenta aggressione è uscito dall’ospedale San Luca. Il bagnino 19enne di Marina di Camerota, ha i segni evidenti dell’aggressione. Porta al collo un grosso collare, dovrà tenerlo per un po’ di giorni.
Non potrà riprendere presto a lavorare ma ha voluto comunque far ritorno sulla spiaggia della Calanca. A picchiarlo è stato un turista di 33 anni originario di Napoli che non avrebbe gradito l’invito del bagnino a restare a riva perché il mare era agitato.
Il racconto di Gerardo
“Non mi aspettavo una reazione così violenta – ribadisce Gerardo- ero preoccupato per le condizioni del mare. Avevo da pochi minuti soccorso in acqua una coppia di bagnanti. Per cui ho inviato gli altri a rimanere a riva. Il turista napoletano infastidito ha iniziato invece a prendermi a pugni“.
Sull’accaduto il 19enne ha intenzione di presentare denuncia “mi sto consultando con il mio avvocato su come procedere, perché questi fatti non possono passare in silenzio“. Ma tiene a precisare “Non nutro alcun rancore nei confronti del mio aggressore anche se sono ancora in attesa delle sue scuse”.
Alla rabbia e alla tristezza è subentrata la consapevolezza di fare parte di una comunità sincera e solidale. “Ringrazio innanzitutto il sindaco Mario Salvatore Scarpitta per le bellissime parole di elogio spese nei miei confronti, ringrazio don Gianni Citro e Luigi Martino per essersi, entrambi, interessati immediatamente alla vicenda e poi i miei amici e tutti coloro che con un semplice messaggio hanno contribuito a rasserenarmi”. Gerardo ha sentito l’esigenza di raccontare quanto gli è accaduto per sensibilizzare l’opinione pubblica sul bisogno impellente di garantire una maggiori tutele a tutti coloro che portano avanti la sua professione di bagnino. “Non si può rischiare la vita, mentre si cerca di salvare la vita di altre persone”.