Emergono dettagli sulla dinamica dell’omicidio di Maria Rosa Troisi, uccisa dal marito Marco Aiello lo scorso 20 settembre a Battipaglia. L’idraulico 39enne, in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo d’impeto per aver accoltellato e ucciso la moglie, avrebbe afferrato il coltello quando la moglie aveva già riposto il suo e l’ha colpita mentre la donna era a mani nude come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Femminicidio Battipaglia: ecco com’è stata uccisa Maria Rosa Troisi
L’uomo, davanti al gip, ha detto di non essersi reso conto di quello che stava facendo all’interno della villetta in via Flavio Gioia in località Lido Lago. Davanti al gip, l’indagato che venerdì mattina ha provato a togliersi la vita in carcere, ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia, confermando la stessa versione dei fatti già resa nell’immediatezza del delitto.
Un interrogatorio durato circa un’ora durante il quale Aiello ha ripercorso le concitate fasi di quel litigio sfociato in omicidio, ribadendo di aver chiamato i carabinieri quando la moglie, afferrando un coltello da cucina, lo avrebbe minacciato di morte.
Il racconto
Poi ha confermato anche il movente, ovvero quella gelosia da cui ormai era ossessionato dopo aver scoperto, a suo dire, che la madre dei suoi figli lo tradiva. Prima dell’interrogatorio e in evidente stato di choc ha chiesto proprio notizie dei suoi figli all’avvocato. Si tratta di due bambini di 8 e 10 anni affidati per il momento ai nonni paterni. Saranno gli inquirenti a dover vagliare la veridicità del racconto dell’idraulico.