Il caso sul presunto stupro ai danni di una ragazza di Cetara è stato archiviato: il processo si chiude senza alcun risarcimento per la famiglia della vittima. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Stupro a Cetara, caso archiviato: nessun risarcimento
Nessun risarcimento perché “infondato e inammissibile in termini temporali”. Si chiude con un rigetto il processo per una presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza di Cetara. La giovane era stata coinvolta in un’inchiesta, come vittima, su un grosso giro di pedofilia che, culminata nel gennaio del 2010 con tre arresti (padre, fratello e vicino di casa della minore), si concluse 6 anni dopo con un’archiviazione ritenuta dalla famiglia ‘tardiva’ poiché la ragazza affidata alla maestra e poi finita in comunità, ha nel frattempo compiuto i 18 anni e ha fatto perdere le tracce non ricongiungendosi mai più ai genitori. La decisione del giudice arriva dopo cinque anni: il Tribunale di Napoli ha rigettato la domanda risarcitoria avanzata dal legale della famiglia condannando per giunta il padre e il fratello al pagamento di 9mila euro.
“L’archiviazione non ha rivelato l’insussistenza delle violenze o del clima intimidatorio e di sopprusi cui era stata assoggettata la bambina – si legge nella motivazione data dal giudice – ma lascia intendere che, a causa dello stato compromesso della lucidità della persona offesa, causata da innumerevoli stress subiti, non si era raggiunta una tranquillizzante serie di elementi atti a stabilire che, ed in quali circostanze dei due stretti congiunti, avesse perpetrato le violenz e in che cicostanze.”