Si segue la pista francese per dare un nome al cadavere rinvenuto l’estate del 2018 nelle montagne di Petina. Il corpo del ragazzo di origini francesi non è stato identificato e al momento del ritrovamento non aveva con sé cellulare o documenti tuttavia nessuno sembra aver mai sporto denuncia. Lo riporta l’odierna edizione de Il Mattino.
Il cadavere senza nome a Petina: si segue la pista francese per identificarlo
A distanza di cinque anni, forse si è riusciti a risalire all’identità del giovane. Infatti, potrebbe essere un ragazzo scomparso in Francia ma per l’ufficialità bisogna attendere l’esito del Dna e altri riscontri anche se le coincidenze sono tante.
Il rinvenimento
Nel luglio del 2018 il cadavere di un 30enne dal fisico muscoloso e vestito da trekking venne ritrovato ai monti Figliolo, morto dopo un volo di circa 40 metri. Un suicidio, secondo la Procura e i carabinieri che indagarono. Tuttavia per cinque anni non si è mai risalito all’identità di quella salma e anche l’auto, ritrovata qualche mese dopo a circa 10 chilometri, non dà risposte anche se qualche ipotesi su un possibile collegamento era stata avanzata.
All’inizio di quest’anno, l’associazione Penelope chiede accertamenti sullo sconosciuto di Petina in quanto potrebbe essere uno scomparso in Puglia e chiede quindi il dossier alla Procura. Questo fa riprendere il caso, i carabinieri fanno fare ulteriori accertamenti sull’auto in attesa della risposta della famiglia dello scomparso di Bari ma non era Giovanni Longo. Nel frattempo dagli accertamenti si scopre un piccolo numero che rimanda in Francia. Viene attivata l’Interpoi per raggiungere la persona a cui è intestata la vettura.
Ad un mese di distanza dalla scoperta, c’è la risposta. L’auto appartiene ad una famiglia del posto, e da quel posto è scomparso un ragazzo proprio da cinque anni. Sui particolari di questo giallo c’è il massimo riserbo. Si attende l’esito del Dna per comprendere se il francese scomparso possa essere il ragazzo rinvenuto a Petina.