Pizzo a Monteforte Irpino, secondo i magistrati, la ricostruzione fatta dalla vittima in merito alle minacce e al sequestro di persona, conterrebbe troppo incongruenze, e dunque le accuse non avrebber fondamento. I principali indagati, Pino Barbarulo, Francesco Coppola e Ferdinando Bianco, quindi, sono tornati in libertà.
Pizzo a Monteforte Irpino, secondo i giudici l’episodio sarebbe ancora poco chiaro
Il presunto caso di sequestro di persona e richiesta di pizzo a Monteforte Irpino, per i giudici, sarebbe ancora poco chiaro, tanto da decidere per la scarcerazione dei principali imputati.
Dopo l‘arresto delle 7 persone coinvolte, ci sarebbe stato un contrattacco proprio da parte degli accusati, che hanno reso dichiarazioni in cui lasciavano intendere che fossero loro le vittime.
Un caso complicato per i giudici che seguono il caso, tanto da spingerli a decidere, nell’incertezza, di scarcerare i presunti colpevoli.
Da carnefice a vittima
Gianpiero Aufiero, il 26enne accusato di sequestro di persona ed estorsione insieme ad altre 6 persone a Monteforte Irpino, ha rilasciato una versione completamente diversa da quella rilasciata dall’accusa.
Il giovane, infatti, ha dichiarato:
La vittima sono io, sono stato sequestrato dai pakistani e picchiato brutalmente con dieci pugni al volto mentre mi conducevano nei pressi del castello di San Martino, a Monteforte Irpino. Mi hanno costretto a lavare ad una fontana per ripulire il sangue che scorreva sul mio viso e per non farmi vedere da mio cognato in quello stato. Un altro pakistano ha ripreso tutto con il cellulare.