Cronaca

Verona, il vescovo consiglia chi votare: un professore lo critica e viene licenziato

Aveva invitato i cittadini a votare chi sostiene "la famiglia di Dio". Ma il docente non condivideva tale "suggerimento"

Verona, il vescovo consiglia chi votare: un professore lo critica e viene licenziato. A riportare l’intricata vicenda verificatasi in Veneto negli ultimi giorni, cha visto come “vittima” un docente contrario a quel che era stato richiesto, è TgCom24.

Il vescovo ha licenziato un professore a Verona

Marco Campedelli, docente di religione presso il liceo Maffei di Verona, aveva espresso dissenso contro l’invito del vescovo Giuseppe Zenti. Quest’ultimo, aveva invitato i sacerdoti a suggerire ai cittadini di votare nelle ultime elezioni amministrative chi “prestasse più attenzione alla “famiglia voluta da Dio”.

Un suggerimento politico-elettorale

In pratica il vescovo aveva consigliato di votare i candidati – partiti più in linea con tale visione della famiglia. Il docente di religione si era sottratto da tale disposizione ed ha pagato con il posto di lavoro. Infatti è stato licenziato o meglio, come riportato alcune testate, non gli è stato rinnovato l’incarico.

La denuncia

A riportare tale vicenda è stato il portale di informazione cattolica Adista.it. Esso inoltre aggiunge anche che nel 2015, lo stesso vescovo aveva invitato a sostenere una candidata iscritta ad un partito di destra. Nel Paese vi erano stati già altri precedenti di simpatie tra il mondo religioso e quello politico che ha destato critiche e condanne.

La replica

Il professore Campedelli però non è rimasto in silenzio. Dopo il provvedimento ha scelto di scrivere una lettera al vescovo Zenti dove pone degli interrogativi e delle riflessioni sulla libertà di pensiero, di scelta e di opinione.

Lo sfogo del docente

Oggi, nel 2022, c’è bisogno che il prete dica ancora alla gente cosa votare? Siamo sicuri che i laici e le laiche circa la vita, con la sua concretezza, siano meno esperti dei preti (che circa la vita in realtà sono sempre un po’ in ritardo)?…Si dice che la Chiesa non sia una democrazia. E questo sarebbe un motivo sufficiente per non esprimere il proprio dissenso? ha scritto il docente.

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