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La barzelletta di Draghi a cena con la stampa estera: “La sapete quella del banchiere centrale?”

La barzelletta di Mario Draghi sul cuore del banchiere: ecco come si è dimesso l'ex presidente della Banca Centrale Europea

Mario Draghi si dimette con una barzelletta. Il premier dimissionario ha parlato in conferenza stampa dopo il vertice con i sindacati. Poi ha preso parte alla cena organizzata dall’Associazione Stampa Estera a Villa Aurelia, a Roma, e giocato la carta della simpatia dando prova delle sue capacità umoristiche.

Draghi si dimette, la barzelletta sul cuore del banchiere

“Normalmente in queste occasioni spetta un discorso leggero e fuori schema” ha esordito l’ex presidente della Banca Centrale Europea. Poi ha proseguito: “Avete cominciato bene con un ex banchiere centrale. La conoscete la storia del trapianto di cuore? Vengono proposti due cuori a un paziente, uno di un giovane di 25 anni in splendide condizioni fisiche, l’altro è di un banchiere di 86 anni. Il paziente sceglie il secondo, perché mai? Chiedono i medici: perché non è mai stato usato, risponde il paziente”.



“Nei limiti del mio mandato farò tutto il necessario per essere utile a questa serata” ha spiegato il premier che si è congedato come “un nonno al servizio della stampa estera”.

Crisi di governo, cosa succede fino alle elezioni politiche del 25 settembre

Ora, dopo lo scioglimento delle camere, Mario Draghi rimarrà in carica per il “disbrigo degli affari correnti”, fino all’arrivo del nuovo governo dopo le elezioni politiche. Dunque, l’ex presidente della Bce e premier dimissionario sarà il traghettatore del Paese. Poi, dopo le elezioni del 25 settembre, entrerà in carica il nuovo governo eletto dagli italiani.

Il discorso di Mattarella

Questo il discorso di Sergio Mattarella dopo aver sciolto le camere: 

Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione.
Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione.
La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere.
Il Governo ha presentato le dimissioni. Nel prenderne atto ho ringraziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Ministri per l’impegno profuso in questi diciotto mesi.

È noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori.

Ho il dovere di sottolineare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.

Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.
A queste esigenze si affianca – con importanza decisiva – quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno.
Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa. Per queste ragioni mi auguro che – pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale – vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia.

 

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