Cronaca

Roma, massacrano un disabile: 6 minori nei guai

Una ragazzina ha fatto scattare la trappola, poi gli altri lo hanno preso a pugni e calci. La gang ha filmato tutto

Una baby gang, nel cuore di Roma, ha massacrato di botte un ragazzo disabile di 17 anni. Adesso i sei minorenni rischiano il processo. I giovani aggressori hanno picchiato il coetaneo senza alcun apparente motivo, riprendendo l’azione con uno smartphone e postando poi sulle chat quanto compiuto.

Roma, massacrano un disabile: 6 minori nei guai

Vittima un 17enne, affetto dalla sindrome di down, picchiato selvaggiamente, nel maggio del 2021, da cinque 15enni fuori la stazione della metropolitana di piazzale dei Partigiani, nella zona di via Ostiense a Roma. Per loro, accusati di lesioni aggravate da motivi abietti e dall’aver agito con crudeltà, potrebbe scattare il processo dopo che la Procura presso il Tribunale dei Minori, ha proceduto alla chiusura delle indagini.

La trappola

Secondo quanto accertato, il 17enne è stato attirato nella trappola dalla fidanzata di uno degli aggressori. Il giovane, in modo del tutto infondato, accusava la giovanissima vittima di avere mandato messaggi inopportuni alla fidanzata. La ragazzina, che ha assistito al pestaggio senza battere ciglio, ha contattato il giovane dandogli appuntamento, il 2 maggio dello scorso anno, nei pressi della stazione della metropolitana. Lì il 17enne è stato violentemente aggredito a calci e pugni da almeno cinque persone. Una scena immortalata in un video poi postato nelle chat.

La baby gang “18”

Secondo quanto accertato dagli inquirenti i sei appartengono alla banda “18”, una gang della zona Garbatella, area sud della Capitale. La loro “bravata” non è passata inosservata nell’universo social frequentato dai minorenni romani. Un gruppo di Roma Nord, dopo avere visto il video, ha giurato vendetta.

Secondo chi indaga le due gang sono le stesse che il 10 aprile del 2021 furono protagoniste di una megarissa nella centralissima Villa Borghese. Anche in quel caso i due gruppi si erano dati appuntamento, con pretesti aleatori, semplicemente per darsela di santa ragione.

Le indagini

Nel corso delle indagini sono stati acquisiti i cellulari degli indagati: dagli smartphone è emerso un mondo fatto di minacce, violenze e anche tentativi di estorsione a scopo sessuale.

Nei telefoni anche le discussioni, con annesse minacce, intercorse tra i due gruppi “rivali” dopo il violento pestaggio che ha provocato ferite al viso e al corpo del 17enne. “Menate un Down, c’avete tutta Roma contro”, si legge in uno dei messaggi. 

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