Cronaca

Cede una parte di cavalcavia, voragine inghiottisce un’auto: tragedia sfiorata a Novara

"Ho pensato di non poter più vedere la mia famiglia. I miei figli. I miei nipoti. Ora ho anche paura di tornare a guidare", il racconto shock

Cede una parte del cavalcavia XXV Aprile nella giornata di ieri, 9 ottobre, una voragine inghiottisce un’auto: tragedia sfiorata a Novara. Una donna è stata salvata per miracolo: “Ho avuto paura, aiutata da un’automobilista”.

Cede cavalcavia a Novara, coinvolta un’auto

Nella giornata di ieri ha ceduto una parte di un cavalcavia intrappolando un’auto. Tanta paura per la conducente a bordo della vettura che si è vista all’improvviso capovolgersi nella voragine aperta sulla carreggiata. Per fortuna non si è trasformato nell’ennesima tragedia.

La dinamica

Erano le 7.30 del mattino quando una porzione della struttura è venuta giù. La parte che ha ceduto è finita nei campi sottostanti e l’auto che era in transito è rimasta incastrata tra il guardrail e l’asfalto, senza però precipitare. La donna che era a bordo racconta ancora sconvolta quanto avvenuto: “Ho avuto paura, rischiavo di morire”. Ad aiutarla è stato un’automobilista.

I soccorsi

Sul posto sono intervenuti la polizia municipale, i Vigili del Fuoco e il 118 per verificare i danni, chiarire la dinamica di quanto avvenuto e medicare e trasportare in ospedale la donna.

Le ipotesi del crollo

Sono al vaglio le ipotesi che hanno portato al crollo della parte di cavalcavia. Due al momento quelle più accreditate: o un collasso strutturale o un crollo dovuto al maltempo.

Il racconto

Alessandra Saccato, 50 anni, è la donna che si trovava coinvolta nell’incidente. Racconta alla testata giornalistica Corriere della Sera: “Ho sentito la strada aprirsi e lasciare il vuoto sotto di me. Ho avuto solo il tempo di vedere una voragine nell’asfalto. Poi, in una frazione di secondo, mi sono ritrovata in bilico sul ponte. La mia auto aveva solo due ruote ancora poggiate all’asfalto. Il resto della vettura era penzoloni nel vuoto. Ho anche pensato di precipitare. Per paura ho anche preso a spallate la portiera che non si apriva. A salvarmi ci ha pensato il ragazzo che guidava l’auto davanti alla mia. Devo a lui la mia vita. È stato il mio angelo custode”.

“Pioveva forte, l’asfalto era bagnato. Improvvisamente ho sentito una sensazione di vuoto. Una sensazione che non auguro a nessuno. Ho pensato di non poter più vedere la mia famiglia. I miei figli. I miei nipoti. Ora ho anche paura di tornare a guidare”.

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