Curiosità

Anche una posizione da seduti può fare la differenza: l’esempio del poker

Per giocare a poker su un tavolo reale, ma anche per il poker online, serve applicare una buona strategia, anche ricorrendo al bluff

Gli appassionati del gioco del poker sanno bene quanto sia importante riconoscere il linguaggio del corpo degli avversari, per studiare e prevedere le loro mosse. Per giocare a poker su un tavolo reale, ma anche per il poker online, serve applicare una buona strategia, anche ricorrendo al bluff, per cercare di chiudere la mano prima degli altri giocatori e vincere la partita. Ovviamente, una buona dose di responsabilità la detiene anche la fortuna.

Ma non si tratta solo di conoscere le dinamiche tipiche del gioco da tavola più famoso al mondo e applicarle alle carte assegnate casualmente al giocatore, ma l’esito della partita riguarda anche le posizioni. Difatti, una partita a poker può prendere una piega diversa, e andare verso la direzione della vincita o della perdita, anche in base al posto che ogni giocatore occupa, posizione che determina il turno di gioco.

Studiare le posizioni rispetto al dealer, detto anche bottone, permette al giocatore di raccogliere una quantità differente di informazioni, che userà a proprio vantaggio, prima del proprio turno di parlare. I migliori campioni di poker sostengono che la posizione sia la cosa più importante quando si gioca a poker.

Alla luce di queste informazioni, il giocatore di turno sceglierà il modo più vantaggioso con cui approcciarsi agli avversari e utilizzerà la strategia che riterrà più opportuna, prendendo decisioni dopo aver osservato le azioni degli avversari che lo hanno preceduto.

Va specificato che la modalità di gioco cambia in base al tempo che si ha a disposizione: nelle partite di poker live si gioca molto più lentamente, mentre i ritmi del poker online sono molto più rapidi e incalzanti, e per questo molti giocatori si allenano online su portali come sportaza.eu.

Le posizioni al tavolo da poker

Le posizioni al tavolo nel gioco del poker rappresentano l’ordine con cui il giocatore è chiamato a parlare, specialmente prima del flop, e il loro numero varia in base al numero di giocatori al tavolo. In un tavolo full ring, tutte le posizioni vengono definite rispetto al posto in cui si trova il bottone del dealer, e sono le seguenti:

Under the Gun

Più comunemente usate con l’acronimo UTG, le posizioni Under the gun pare siano tra i posti più svantaggiosi per i giocatori, indipendentemente dalla modalità di gioco online e offline. Il giocatore UTG è il primo a parlare nel preflop e, nella maggior parte dei casi, è anche uno dei primi a parlare dopo il flop. Alla sinistra dell’UTG si siedono i giocatori UTG+1, UTG+2 e UTG+3.

Generalmente, la tecnica che applicano i giocatori UTG è quella di foldare le mani di partenza se non hanno avuto la fortuna di avere una mano di partenza forte; al contrario, se in partenza possiedono una mano forte, gli UTG provano a rilanciare. In base alla loro mossa si muoveranno tutti gli altri giocatori, puntando allo stesso modo o rialzando la puntata.

Sebbene parta svantaggiato perché ha l’obbligo di parlare per primo e non ha indizi su cosa faranno gli avversari, però, il giocatore UTG non ci rimette puntando dei blind, di cui si parlerà tra poco.

Middle Position

Le middle position parlano chiaro: sono quelle posizioni intermedie da un lato vantaggiose perché il giocatore conosce già parte del tavolo, ma svantaggiose perché non possiede ancora delle informazioni sulle eventuali mosse degli avversari. Un giocatore in MP si può trovare nel seat MP1 o MP2.

La strategia che può attuare un giocatore di poker in middle position, pertanto, varia in base al ritmo di gioco che domina quella mano e all’aggressività del tavolo, e deve essere sempre pronto a dare call.

Late position

Le ultime due posizioni sono le late position e sono quelle più vicine alla chiusura della mano e al dealer o bottom, dunque più ambite, perché la panoramica sul giro di carte è più completa. Nello specifico, sono due i ruoli in late position, l’hijack e il cut off:

  • l’hijack, detto anche cutoff-1, si posiziona a due posti dal dealer e la sua azione è generalmente un raise, in modo da dirottare il bottom verso la sua mano e toglierlo al dealer;
  • il cut off è seduto proprio accanto al dealer, alla sua destra, e sia lui che il bottom cercano di rilanciare per anticipare le mosse dell’hijack. A differenza di quest’ultimo, però, il cut off, che è l’ultimo a parlare, può rilanciare anche con mani più deboli e mettere pressione sugli altri giocatori.

In pratica, entrambe le posizioni giocano per lo stesso obiettivo: sottrarre il vantaggio al bottom e anticipare le sue mosse.

Bottom

Il bottom o dealer rappresenta il mazziere (individuabile dal gettone con la lettera B di bottone o D di dealer) ed è indubbiamente la posizione più ambita perché è quella che parla per ultima anche dopo il flop e quella che può tentare più bluff. Il bottom riesce a farsi un’idea precisa sulla modalità di gioco degli avversari (che hanno già puntato o fatto fold) e su come giocheranno i blind, motivo per cui può bluffare e aumentare la puntata anche con mani deboli, in modo da confondere i giocatori che non hanno ancora compreso la forza delle loro mani.

Blind

A sinistra del bottom si trovano due giocatori, small blind e big blind, il cui compito è quello di giocare al buio e stabilire quanto puntare dopo che le carte sono state distribuite a tutti i giocatori:

  • lo small blind (SB) o piccolo buio è il primo a giocare la sua mossa ad ogni puntata dopo il flop, dunque la sua azione è rischiosa e deve calcolare come entra in gioco preflop;
  • il big blind (BB) o grande buio, invece, è una posizione più vantaggiosa che tenta al rilancio per limitare le perdite.

In conclusione, è facile comprendere quanto la posizione dei giocatori seduti al tavolo verde del poker sia decisiva per fare la differenza sull’esito della partita.

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