Cronaca

Padre uccide il figlio, ha tentato il suicidio: “Lui è tutta la mia vita. Voglio che torni”

Piero Pesce ha spiegato che la depressione di Valerio lo spaventava

Il padre, che ha ucciso il figlio Valerio mercoledì 23 novembre, ha tentato il suicidio. Piero Pesce temeva che le crisi depressive del figlio Valerio, 28 anni, li avrebbero trascinati un faticoso calvario simile a quella che avevano già vissuto sette anni fa quando era mancata Daniela, la moglie, dopo una lunga malattia.

Padre uccide il figlio, ha tentato il suicidio

Dopo aver ucciso il figlio mercoledì mattina, ha cercato di togliersi la vita: per questa ragione sono passate quasi due ore dal delitto al momento in cui l’uomo si è costituito ai carabinieri. Questa mattina si è presentato davanti al gip, per l’udienza di convalida, con le braccia fasciate dalle medicazioni.

Assistito dagli avvocati Giovanna Balestrino e Giada Bocellari è rimasto in silenzio perché il Gip ha ritenuto sufficiente ed esauriente la lunga confessione che l’uomo ha reso subito dopo l’omicidio quando ha chiamato i carabinieri e si è costituito.

Il ricovero

Ora si trova ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Asti. I legali hanno chiesto che sia applicata nei suoi confronti una misura cautelare adeguata al suo stato psicofisico che, sostengono, non sarebbe compatibile con la detenzione in carcere.

I problemi del figlio

Piero Pesce vuole che “la memoria del figlio sia salvaguardata, era un bravissimo ragazzo”. Il padre aveva confidato a qualche conoscente che il giovane soffriva di depressione, “esaurimento nervoso”. Dal 9 novembre la tabaccheria che aveva acquistato ad Alba con il sostegno della famiglia era chiusa proprio per i suoi problemi di salute.

Era stato un grosso investimento economico e il padre – che da qualche tempo cercava di aiutare il ragazzo per tenere i conti in ordine – temeva che la chiusura prolungata avrebbe aggravato la situazione economica. Domenica Valerio era tornato a vivere a casa del padre a Canelli.

Come riporta Repubblica, negli ultimi due mesi Piero aveva perso quasi 30 chili, a causa – ha spiegato ai carabinieri – di queste preoccupazioni.  Fatica a rendersi conto del suo gesto: “È tutta la ma vita. Voglio che mio figlio torni, ha tutta la vita davanti e abbiamo tante cose da fare insieme“, ripete in questi giorni. Dopo la morte della moglie, anni fa, la famiglia aveva vissuto anche la perdita del nonno materno la scorsa estate, un nuovo lutto che aveva riacceso il dolore di tanti anni prima.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio