Cronaca

Mangia un tiramisù non vegano, muore perché allergica al lattosio

Una ragazza di 20 anni è morta ieri, 5 febbraio, per aver mangiato un tiramisù non vegano. La giovane è stata ricoverata all’ospedale San Raffaele di Milano e dopo dieci giorni di coma, a causa di uno shock anafilattico, è spirata.

Il tiramisù che la ventenne aveva mangiato doveva essere vegano che si sospetta, però, contenesse tracce di latte a cui la ragazza era allergica fin dalla nascita. Il pm Luca Gaglio ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo e ha disposto l’autopsia.

Mangia un tiramisù non vegano, muore perché allergica al lattosio

La ragazza aveva scelto, con il proprio fidanzato, un locale che già conosceva perché sicura di poter mangiare senza rischi. Infatti, la giovane era allergica ai latticini. La coppia si trovava tranquillamente seduta al tavolo del ristornate in corso Garibaldi, pieno centro di Milano, la sera di giovedì 26 gennaio.

Arrivati al dolce, la giovane si è sentita male. Stava mangiando una porzione di tiramisù, che le ha provocato uno shock anafilattico violentissimo.

La ragazza è stata trasportata d’urgenza al San Raffaele, è morta dopo dieci giorni di coma, nella notte tra sabato 4 e domenica 5 febbraio.

Gli indagati

Ora per questa morte assurda il pm Luca Gaglio, con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, ha iscritto nel registro degli indagati il titolare e il responsabile della produzione, oltre a due dipendenti, dell’azienda dell’hinterland di Milano che ha confezionato il prodotto. Accusati di omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. Un’indagine di cui ha dato notizia il capo della procura di Milano, Marcello Viola, considerando “rilevante per la collettività la diffusione della notizia, anche al fine di sensibilizzare soggetti potenzialmente a rischio dall’ingerire sostanze non accuratamente controllate”.

L’allergia al lattosio e il ritiro del tiramisù

La ragazza soffriva di un’allergia al lattosio, una ipersensibilità al latte per la quale era abituata a selezionare rigorosamente gli alimenti. E invece i primi accertamenti dei carabinieri dei Nas, hanno individuato nel lotto di dolci, il “Tiramisun” a marchio “Mascherpa”, la “presenza di proteine del latte”.

La procura ha effettuato il fermo amministrativo sui sette vasetti trovati nel locale, e su altri 95 trovati nell’azienda, mentre da parte del ministero della Salute è scattato il provvedimento di ritiro dal mercato – in 63 negozi in tutta Italia – del tiramisù per “il rischio di presenza di allergeni”, proprio perché le confezioni conterrebbero proteine del latte non indicate sull’etichetta. L’indagine escluderebbe quindi responsabilità del ristorante.

Disposta l’autopsia

La procura, che ha disposto l’autopsia sulla vittima e una perizia allergologica, punta comunque a escludere anche altri fattori tra le cause che hanno scatenato il malessere sulla ventenne. Gli investigatori hanno ricostruito il profillo medico della giovane, hanno sentito i parenti e anche il fidanzato che era con lei a cena. Verificando così che la ragazza era allergica, oltre che al latte, anche alle uova. E proprio tracce di uovo sarebbero state individuate dagli specialisti dell’Ats, l’Agenzia tutela delle salute, in alcune salse che vengono usate nel locale per condire gli hamburger, alcune di produzione interna al ristorante.

Ma la reazione allergica che ha portato al decesso si è innescata con il consumo del dolce. Sui lotti sequestrati, dopo l’analisi qualitativa saranno effettuate anche quelle quantitative, per capire in che densità erano presenti le proteine del latte che hanno trasformato una cena in tragedia.

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