Cronaca

Massimo Tartaglia prega per Berlusconi: ecco chi è

Massimo Tartaglia, l’uomo che colpì nel 2009 Silvio Berlusconi con una statuetta del Duomo di Milano, ora prega per le sue sorti. Ma scopriamo chi è e cosa accadde in quel giorno. “Avrebbe potuto rovinarmi, e invece mi ha pedonato”, ha riferito.

Silvio Berlusconi, Massimo Tartaglia prega per le sue sorti

“Mi dispiace per Berlusconi, veramente. Non nascondo che all’epoca avevo sviluppato una rabbia e un odio nei suoi confronti, ma oggi spero tanto che si riprenda. Prego con tutto il mio cuore per lui”.

A parlare è Massimo Tartaglia, l’uomo che nel 2009 colpì Silvio Berlusconi. Era nascosto in mezzo alla folla e quando vide l’ex premier si scagliò contro di lui con una statuetta del Duomo colpendolo al volto. “Lo vedevo come il simbolo di un sistema che io detestavo e che volevo combattere”, continua raccontando oggi cosa fece scatenare quella violenza.

Dopo 14 anni è finito l’odio

Dopo 14 anni l’astio è ormai acqua passata. Anzi: il tempo ha lasciato il suo posto alla gratitudine. “Gli scrissi una lettera attraverso i miei avvocati per chiedergli di perdonarmi. Lo ha fatto. Non ha mai agito nei miei confronti. Avrebbe potuto chiedermi un risarcimento, avrebbe potuto rovinarmi…. E invece niente. Glielo riconosco e mi ha perdonato”.

In fondo in quel gesto di rabbia, c’era solo tristezza e la frustazione di un uomo solo: “Ho sbagliato ad aggredirlo, quella sera non ero in me. Avevo accumulato rabbia, frustrazione, disperazione. Ero depresso. Per il lavoro e per una storia con una ragazza su cui avevo riposto aspettative. Berlusconi per me era diventato il rappresentante di un sistema che mi aveva stritolato”.

Cosa fa oggi Tartaglia

Tartaglia è disoccupato e vive con i 700 euro che prende della pensione di invalidità. “Vivo con i miei genitori, passo le giornate a ascoltare musica, ho una collezione di vinili e di impianti stereo. Ascoltare musica è l’unica cosa che mi fa stare bene e che mi svuota i pensieri”.

“Voglio che Berlusconi recuperi tutta la salute del mondo. Gli auguro di superare questo momento così come ha superato anche gli altri problemi di salute”.

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