Cronaca

Scontri in Pakistan, arrestato l’ex premier Imran Khan

Accesi scontri in Pakistan dopo che è stato arrestato l’ex premier Imran Khan, al centro di forti tensioni politiche e da oltre un anno coinvolto in decine di provvedimenti giudiziari. L’uomo è stato arrestato oggi in un tribunale di Islamabad.

Scontri in Pakistan, arrestato l’ex premier

Poco dopo, in diverse città del Paese migliaia di suoi sostenitori sono scesi in strada e le forze di sicurezza sono intervenute facendo ampio uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperderli.

Khan, il leader del partito politico Pakistano Tehreek-e-Insaf (PTI), si è presentato davanti al giudice stamattina per rispondere alle accuse di “istigazione all’ammutinamento e alla violenza” nei confronti del leader del partito politico avversario. Tuttavia, è stato arrestato in relazione ad un altro caso di corruzione riguardante un accordo tra il precedente governo del PTI e il magnate immobiliare Malik Riaz, in cui sono implicati l’ex primo ministro e sua moglie Bushra Bibi, accusati di aver ottenuto illegalmente i terreni per l’università di Al-Quadir. I maggiori esponenti del PTI, sostenendo che si tratta di accuse politicamente motivate, hanno invitato i loro sostenitori a manifestare in piazza. In poco tempo, ci sono stati disordini e scontri a Islamabad, Lahore, Karachi, Rawalpindi e Peshawar. La polizia aveva avvertito che un ordine che vieta le riunioni di più di quattro persone sarebbe stato rigorosamente applicato.

Le accusa di Khan contro il governo pakistano

Da quando è stato deposto come primo ministro nell’aprile dello scorso anno tramite un voto di sfiducia, Khan, ex stella del cricket, ha apertamente sfidato l’esercito pachistano e l’attuale governo accusandoli di cospirare contro di lui. Ha sostenuto che la sua rimozione era illegale e ha avviato un’intensa campagna per ottenere elezioni anticipate e contro il governo del suo successore, Shehbaz Sharif.

L’estate scorsa, il PTI ha ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni locali nel Punjab e nella città portuale di Karachi. A novembre, l’ex premier è stato ferito ad una gamba da colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione politica. L’attentato ha aumentato la sua popolarità, ma ha anche ulteriormente infiammato la scena politica, soprattutto in seguito alle accuse di Khan contro un alto ufficiale dell’intelligence, il maggior generale Faisal Naseer, di essere coinvolto nel tentativo di ucciderlo. Queste accuse hanno messo l’ex premier in rotta di collisione con le potenti forze armate pachistane.

L’esercito ha affermato che si tratta di accuse “inventate e dannose”, oltre che “deplorevoli e inaccettabili”. Anche il primo ministro Sharif ha affermato che si tratta di “accuse senza alcuna prova” che “non possono essere consentite e non saranno tollerate”.

Arrestati i sostenitori di Khan

Nel tentativo di riportare sotto controllo i disordini e le proteste seguiti all’arresto dell’ex premier Imran Khan, il governo del Pakistan ha sospeso Internet e i social media su tutto il territorio nazionale. Nelle maggiori città – scrive il sito di The Nation – internet non funziona più, mentre nei distretti di alcune grandi maggiori città, come Lahore, Rawalpindi e Islamabad, sono sospesi anche i servizi di telefonia mobile. L’Autorità delle telecomunicazioni pachistana, su raccomandazione del ministero dell’Interno, ha bloccato ovunque Twitter, YouTube, Facebook, e WhatsApp, scrive The Nation.

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