Cronaca

Inghilterra, Lulu Blundell morta di tumore a 19 anni

Lulu Blundell, una studentessa dell’Università di Newcastle, in Inghilterra, è morta di tumore a soli 19 anni: i suoi ultimi tre mesi di vita diventeranno un film “Lulu Forever 19”. Lo riporta Il Mattino.

Inghilterra, Lulu Blundell morta a causa di un tumore: la storia diventa un film

Lulu Forever 19″ si intitolerà così il film tratto da una storia vera, quella di Lulu Blundell. La studentessa inglese ha perso la vita nel giorno di Capodanno a soli 19 anni stroncata da un tumore in fase terminale. La giovane viene ricordata con affetto dalla comunità per la sua voglia di vivere.

La storia

Gli ultimi mesi della sua vita diventa così un cortometraggio prodotto dalla Teenage Cancer Trust, ente di beneficenza britannico impegnato nella sensibilizzazione e nel sostegno dei giovani con un brutto male.

La 15enne, all’epoca studentessa di liceo, riceve la diagnosi nel 2019: soffriva del sarcoma di Ewing, una patologia molto rara che colpisce i tessuti ossei. Riesce a sconfiggerla grazie ad un’aggressiva chemioterapia. Il 20 gennaio dell’anno successivo viene dichiarata guarita ma intanto le viene amputata una gamba.

“Dopo due anni e mezzo di gioia pura”, torna l’incubo: nel 2022 viene di nuovo ricoverata accusando forti dolori alla spalla e di nuovo la diagnosi: il cancro si era esteso al torace e alle braccia ed era ormai in fase terminale.

“Ho scoperto che il mio cancro è tornato in quattro punti e ho deciso di non sottopormi alla chemio. Ho preferito piuttosto sottopormi a delle cure palliative, cercando di tenere il dolore sotto controllo, fino a quando non potremo più farlo…Nonostante mi sia stato detto di essere malata terminale, ho riso e amato più di quanto abbia mai fatto in vita mia negli ultimi mesi”, scrisse prima che il suo cuore smettessi di battere.

La lettera

Dopo la sua morte, quelle parole sono state poi lette dalla madre durante l’incipit del cortometraggio realizzato in sua memoria. Affinché la sua storia possa ispirare quei milioni di altri sfortunati ragazzi che, come lei, affrontano ogni giorno il dramma del cancro.

Anche sapendo che la sua vita era quasi giunta al termine aveva deciso di vivere: è andata al festival musicale di Glastonbury con gli amici, alloggiando con loro in una tenda ben attrezzata e con tutte le medicine del caso. Sempre con amici è andata a visitare Magaluf, e dopo ancora Amsterdam, con il suo fidanzato “Paddy”.

“Ogni singolo infermiere, terapista, assistente sociale che ha lavorato al mio fianco è stato il mio piccolo raggio di sole. Di volta in volta attraverso la chemio, la remissione e la ricaduta mi hanno salvato la vita, sia fisicamente che mentalmente – prosegue il discorso di Lulu – Spero che la mia storia ti possa spingere a fare cose che hai detto di voler riamandare a un domani, far sorridere le persone intorno a te e smettere di preoccuparti delle cose di cui non devi preoccuparti. La vita è troppo breve“.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio