Cronaca

Incidente a Roma: Matteo Di Pietro guidava a 124 km/h

Emergono nuovi dettagli sull’incidente a Casal Palocco di Roma, in cui ha perso la vita Manuel a soli 5 anni, lo youtuber Matteo Di Pietro guidava il Suv Lamborghini a 124 km/h. Di Pietro si trova attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di omicidio stradale e lesioni.

Incidente a Roma: Matteo Di Pietro guidava a 124 km/h

Dall’esame dei dati dal gps del suv, ”emerge in buona sostanza che la Lamborghini percorreva Via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in Via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h; al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”.

Nell’ordinanza si sottolinea inoltre che ”d’altra parte i dati tratti dal gps hanno segnalato l’accelerazione repentina del mezzo che, una volta immessosi su Via di Macchia Saponara, passava in poco più di dieci secondi, da 0 km/h a 124 km/h, poco prima dell’impatto” si legge. “L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente – sottolinea il gip – che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente”.

La testimonianza del conducente del bus

Dall’ordinanza si evince inoltre come la donna alla guida della Smart avesse inserito la freccia prima di svoltare. Lo riferisce agli inquirenti l’autista del bus che passava in quel momento su via di Macchia Saponara. L’uomo ha detto di aver visto la Smart che ”azionava l’indicatore di direzione sinistro e avviava la manovra di svolta. A un certo punto però veniva travolta da una Lamborghini.

“Dopo l’urto, la Smart era stata trascinata per alcuni metri quindi era stata sganciata dalla Lamborghini, fermando la propria corsa a ridosso del marciapiede di destra”, scrive il gip.

Spariti i video dell’incidente, gip: “Rischio inquinamento prove”

Secondo il gip c’è il rischio di inquinamento delle prove. All’interno della Lamborghini non sono state ritrovate due telecamere utilizzate per riprendere l’incidente (e che sicuramente erano in funzione al momento dello schianto).

La personalità del ragazzo “non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl. Di cui l’indagato è socio oltre che amministratore delegato. Già in precedenza aveva realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture. Proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l’incolumità propria e degli altri utenti della strada”.

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