Cronaca

Flavio Briatore e il futuro del figlio: ha deciso che lavoro farà

Dopo le polemiche in merito alle dichiarazioni sui figli dei falegnami, Flavio Briatore torna a parlare di giovani e lavoro, soffermandosi in particolar modo sul figlio Nathan Falco. Oggi ha 12 anni, ma per il figlio Briatore immagina già qualche anno di gavetta, poi – forse – un posto al comando. Questo nel caso in cui il figlio decidesse di lavorare nelle aziende di famiglia dopo aver conseguito la maturità.

Flavio Briatore e il futuro del figlio: ecco che lavoro farà

Indipendentemente dalla sua posizione sociale, se verrà a lavorare da me dopo il liceo mio figlio comincerà facendo il cameriere, non il padrone. Dopo 6 o 7 anni, se andrà bene, potrà anche fare il padrone” ha dichiarato Briatore su Instagram dopo le tante critiche ricevute in seguito alla sua apparizione, la scorsa settimana, a Cartabianca il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer. Queste, in particolar modo, le parole di Briatore che hanno suscitato tante polemiche:

“Tra vent’anni non ci saranno più falegnami, muratori o gente che fa i controsoffitti. L’Italia funziona perché ci sono tante piccole imprese sul territorio. Se queste funzionano, i figli sono invogliati a continuare il mestiere dei padri, altrimenti sono costretti a fare altri lavori”.

Sui social in tanti hanno accusato Briatore di classismo e di aver attaccato il mondo dell’università, mettendo anche in discussione il diritto alla mobilità sociale. Ora però l’imprenditore piemontese prova a fare chiarezza, sostenendo di essere stato frainteso.

Ho detto una cosa semplice. Perché l’Italia continua a essere forte? Perché c’è un tessuto industriale e imprenditoriale incredibile, al nord, al centro e al sud. Queste imprese sono tutte più o meno in difficoltà perché il governo non le aiuta fiscalmente. Se un’azienda familiare funziona, i figli possono pensare di continuare a fare il lavoro del padre. Questo, logicamente dopo aver fatto la maturità, non è che non debbano andare a scuola

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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