Cronaca

Liguria, sovrapprezzo di due euro per condividere un primo: la denuncia di Selvaggia Lucarelli

Arriva da un ristorante in Liguria l’assurdo caso denunciato da Selvaggia Lucarelli: dove una donna ha dovuto pagare un sovrapprezzo di due euro perché aveva chiesto un piatto in più per condividere il suo primo con la figlia di appena 3 anni.

Liguria, sovrapprezzo di due euro per condividere un primo

Questo non è un episodio isolato, solo pochi giorni fa è diventata virale una storia molto simile avvenuta in un bar a Gera Lario, piccolo paesino della provincia di Como che affaccia sul lago. Qui un turista ha dovuto pagare 2 euro in più poiché si era fatto tagliare un toast a metà per dividerlo con la persona che era con lui.

In questo caso l’accaduto è stato denunciato da Selvaggia Lucarelli, che ha condiviso la foto dello scontrino “incriminato” su Instagram. Il post in poco è diventato virale, raccogliendo oltre 11mila like e quasi 3mila commenti.


Lo scontrino condiviso da Selvaggia Lucarelli

Il post-denuncia di Selvaggia Lucarelli

Come si evince dallo scontrino, il ristorante dove è successo quanto denunciato dalla Lucarelli è a Finale Ligure e si chiama “Osteria del cavolo”.

“Liguria. Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l’altro avendole già messo in conto il coperto”, è il commento di Selvaggia Lucarelli che accompagna la foto dello scontrino.

La replica del titolare

Il figlio dei titolari, contattato dal giornale Open ha detto la sua sulla vicenda denunciata dalla Lucarelli che in queste ore è diventata virale. “Siamo un locale piccolo, con cinque tavoli. Spesso capita che si siedano in tre o più persone per condividere le portate”, spiega, difendendo l’opzione piattino. Sostiene che il sovrapprezzo per la richiesta “è specificato sul menù” in modo chiaro.

Anche se non ricorda l’episodio citato dalla Lucarelli. Il figlio dei titolari non si dice dispiaciuto della cattiva pubblicità. “Ci sarebbe dispiaciuto di più se avessero scritto che avevano mangiato male. Ecco, quello ci sarebbe dispiaciuto – commenta – mia madre si alza ogni giorno alle sei del mattino per curare la cucina. Sa come si dice? L’importante è che nel bene e nel male se ne parli”.

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