Cronaca

Per visitare Venezia si pagherà un biglietto di 5 euro: come funziona

Per visitare Venezia si pagherà un biglietto: una tassa d’ingresso obbligatoria per visitare la città lagunare che sarà sperimentata dal 2024. Per visitare Venezia bisognerà pagare un ticket d’ingresso come stabilito dalla giunta comunale che ha varato il regolamento che governerà il contributo di accesso. La delibera andrà in Consiglio comunale per la sua approvazione il 12 settembre.

Per visitare Venezia si pagherà un biglietto di 5 euro

L’obiettivo sarebbe quello di disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi ed evitare così che la città diventi invivibile per ospiti e residenti. La sperimentazione inizierà nel 2024 e durerà trenta giorni, concentrandosi in particolar modo sui ponti primaverili e sui fine settimana d’estate.

Come funziona

Il ticket da 5 euro sarà corrisposto da ogni persona fisica, di età maggiore ai 14 anni, che voglia entrare in città per una visita giornaliera. Saranno esentati coloro i quali soggiorneranno in strutture ricettive situate nel territorio comunale, i residenti nel Veneto, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al terzo grado di residenti nelle aree in cui vale il contributo di accesso.

Venezia dice sì al ticket d’accesso in città, partirà nel 2024

Il via libera definitivo è arrivato con l’approvazione (24 voti a favore, 12 contrari) da parte del Consiglio comunale del regolamento sul contributo d’accesso, introdotto da una legge del 2019. La sperimentazione del ticket – che esclude i residenti, i turisti degli hotel, e molte categorie che giornalmente accedono in città – partirà sperimentalmente nella primavera 2024.

“Bisogna dimostrare al mondo che, per la prima volta, si sta facendo qualcosa per Venezia. C’è sempre qualcuno che dice che non basta, ma poi nel concreto non fa nulla”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro al termine della seduta del Consiglio comunale a Ca’ Farsetti. Una seduta accesa, durata oltre cinque ore, in cui ci sono state contestazioni ed espressioni di dissenso, sia da parte dei cittadini che da parte dei partiti di minoranza.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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