Cronaca

Giulia Tramontano avvelenata, Impagnatiello si giustifica: “Veleno serviva per il bar”

Giulia Tramontano avvelenata da mesi dal compagno e poi uccisa a coltellate: Alessando Impagnatiello dà la sua versione. L’uomo, ora in carcere con l’accusa di omicidio, aveva tentato di difendersi e spiegare la presenza di veleno nel suo zaino: “Il veleno serviva per il mio bar”.

Giulia Tramontano avvelenata, la versione di Impagnatiello: “Veleno serviva per il bar”

Aveva provato a difendersi Alessandro Impagnatiello quando gli inquirenti avevano trovato la boccetta di veleno per topi a base di bromadiolone nello zaino. Aveva dichiarato che gli serviva per debellare i topi nel lussuoso bar dove lavorava. Ma le successive indagini e gli accertamenti sul corpo della giovane incinta e uccisa hanno smentito la versione del compagno. Secondo quanto emerso, infatti Giulia è stata avvelenata per mesi.

I risultati dagli esami sarebbero stati confermati anche da alcuni messaggi che negli ultimi mesi Giulia inviava alle amiche e ai familiari. Scriveva di sentirsi “come drogata”. Alla madre una volta ha spiegato che l’acqua che beveva sembrava sapesse di ammoniaca, la madre così le ha subito suggerito di buttarla.

Ma non è ancora chiaro quanta sia stata la dose di veleno, che l’uomo comprava online sotto falso nome, somministrata: secondo i medici, poche sarebbero state le dosi con però quantità di veleno non ridotte, o più dosi in più piccole quantità.

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