Chiara Ferragni ha perso appena 15mila follower per la multa. Un numero irrisorio in considerazione del fatto che il profilo della più nota influencer italiana nel mondo conta quasi 30 milioni di follower. Inoltre, è possibile notare che l’account di Ferragni, solo nell’ultimo mese, è rimasto in crescita. Andiamo a scoprire tutti i dettagli della vicenda.
Chiara Ferragni ha perso appena 15mila follower per la multa
Nonostante per questa situazione l’influencer abbia perso appena 15mila follower, il suo account Instagram nell’ultimo mese è aumentato di follower. Il 19 novembre 2023, a seguire Chiara su Instagram erano 29.690.722 follower. Un mese dopo, considerando anche i pochissimi perduti nell’arco degli ultimi 4 giorni, lo stesso account conta 29.716.689 follower.
Successivamente la Ferragni ha fatto una scelta per il suo profilo. Ha scelto di impedire agli utenti di commentare i suoi post su Instagram. Oggetto di una shitstorm che si è tradotta in migliaia di commenti pubblicati sul suo profilo, l’imprenditrice digitale ha deciso di limitare la possibilità di commentare i suoi contenuti, chiudendo di fatto i commenti sotto le foto postate su Instagram.
La storia della multa dell’Antritrust
Chiara Ferragni e le società a essa riconducibili (TBS Crew e Fenice) sono state multate dall’Antitrust per una cifra pari a oltre un milione di euro in seguito all’iniziativa Pandoro Pink Christmas realizzata insieme alla società Balocco . Secondo l’Antitrust, la pubblicità collegata all’iniziativa avrebbe potuto indurre in errore i consumatori, portandoli erroneamente a credere che acquistando il pandoro griffato Ferragni avrebbero potuto contribuire a una donazione in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di un macchinario utile ai bambini ammalati di osteosarcoma e sarcoma di Ewing. In realtà, una donazione in cifra fissa (50mila euro) era già stata stanziata da Balocco all’ospedale torinese mesi prima che l’iniziativa Pandoro Pink Christmas fosse lanciata sul mercato. Ferragni ha annunciato che ricorrerà contro la decisione dell’Antitrust.
