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Chiara Ferragni, pubblicate le mail con Balocco: cosa si sono scritti

Dopo che hanno iscritto nel registro degli indagati Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, sono state pubblicate anche le mail. Infatti al centro delle indagini della Procura di Milano ci sono appunto le conversazioni tra l’influencer e l’azienda dolciaria.

Chiara Ferragni, pubblicate le mail con Balocco: cosa si sono scritti

Le indagini della Procura di Milano sul progetto PinkChristmas proseguono senza sosta. Infatti l’8 gennaio 2024 hanno iscritto Chiara Ferragni e Alessandra Balocco nel registro degli indagati. Tuttavia al centro del fascicolo ci sono una serie di mail tra l’azienda piemontese e lo staff dell’imprenditrice digitale. Proprio queste conversazioni, molto probabilmente, potranno confermare o smontare l’accusa di truffa aggravata.

Per tanto i contenuti restano sotto segreto, ma Repubblica riporta alcuni stralci. Lo scambio di posta elettronica inizia nel settembre 2021. A scrivere per primo, dopo una telefonata, è il rappresentante di Fenice e TBS Crew, le società di Chiara Ferragni, che pone subito la questione donazione:

Ciao! Grazie per la piacevole call. A sintesi degli argomenti trattati: sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto – quindi indicativamente dopo maggio, mese nel quale inizieranno i primi incontri con il trade. Definito insieme l’ambito di azione (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato). Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa ‘limitazione’ che siamo certe, riusciremo a superare.

Tuttavia nel novembre del 2022 il nocciolo della questione resta sempre la beneficenza. Qui Balocco infatti sembrerebbe essere stata molto chiara. “Per noi è molto importante sottolineare il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite (in quanto si tratta di una donazione che non è legata all’andamento del prodotto sul mercato)si legge in una mail dell’azienda dolciaria. Ma ancora: “Massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite. Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono“. A tutto ciò segue anche un comunicato stampa scritto da Balocco e rimandato indietro dallo staff Ferragni, con alcune correzioni:

Buongiorno. Ho rivisto il comunicato in qualche punto. Te lo rimando in allegato. […] ‘Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino’.

Tuttavia nella fuga di mail ce n’è una che colpisce in particolar modo ed è interna all’azienda Balocco, in risposta proprio a questo: “Mi verrebbe da rispondere che in realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante“.

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