Sanremo 2024

Chi è Daniela Di Maggio: ospite a Sanremo 2024

Chi è Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo (Giò Giò) ospite a Sanremo 2024. Il ragazzo, 24enne ucciso durante la lite per un parcheggio fuori da un pub nella centralissima piazza Municipio a Napoli lo scorso agosto. Scopriamo la biografia e la sua storia.

Chi è Daniela Di Maggio: ospite a Sanremo 2024

Lo scorso agosto Giovanbattista Cutolo, 24 anni, è stato ucciso durante una lite per un parcheggio fuori da un pub nella centralissima piazza Municipio a Napoli. Per ricordare il figlio, stasera la mamma Daniela Di Maggio sarà ospite della prima puntata del Festival di Sanremo 2024. “Per Giogiò adesso mi sono messa in testa di cambiare le cose. Sono troppi gli innocenti che se ne vanno per mano di giovani criminali“, ha detto a più riprese la donna.

Per l’omicidio è stato fermato un minorenne, che davanti agli inquirenti ha ammesso di aver sparato tre volte, spiegando però di averlo fatto per difendersi. Una versione la sua che contrasta però con le immagini delle camere di video sorveglianza. Daniela Di Maggio già nello studio di Domenica In ha raccontato il dolore che si prova a sopravvivere a un figlio ucciso in questo modo.

Biografia

54 anni, Daniela Di Maggio è logopedista e counselor. Il padre di Giovanbattista Cutolo, Franco, ha detto di voler lasciare Napoli: “Andrò in provincia, a Massa Lubrense, non resterò in una città così crudele. Mi hanno sconfitto. Da padre, da uomo di cultura, da sessantenne, sostengo che se una famiglia non ha i requisiti per educare, non deve avere la patria potestà. Solo così si può combattere il degrado morale e la camorra“.

Daniela Di Maggio, dopo l’uccisione del figlio da parte di un 16enne con precedenti, ha chiesto una riforma della giustizia minorile con l’abbassamento dell’età imputabile e la certezza della pena per chi commette reati particolarmente gravi:

Una legge esemplare, una riforma seria della giustizia minorile perché un sedicenne che spara a sangue freddo, da killer, va giudicato come un adulto. Fatelo per rispetto nei miei confronti, ragazzino è quello che va in bici al parco, non chi spara contro il mio ragazzo un terzo colpo in pieno petto, come fanno i sicari. Serve una riforma importante della giustizia, per abbassare l’età punibile. Chi ha ucciso mio figlio deve essere processato come un adulto, il suo è stato un crimine efferato che va pagato senza nessuno sconto di pena. Come non ci sono sconti per il mio ergastolo, cominciato il 31 agosto.

La donna ha anche parlato con la premier Giorgia Meloni: “È stata una conversazione tra due madri, sincera ed accorata, mi è sembrato di conoscerla da sempre. Le ho chiesto se potevo chiamarla Giorgia, mi ha risposto: ‘Certo che devi chiamarmi Giorgia’. Le ho detto: voglio incontrarti, devi aiutarmi a fare in modo che altre madri non vivano più drammi come questo. La criminalità non può averla vinta, dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, la parte sana del Paese, il futuro che vorremmo“.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio