Sanremo 2024

Sanremo 2024: il monologo di Daniela Di Maggio per il figlio Giovanbattista Cutolo

Sanremo 2024: il monologo di Daniela Di Maggio per il figlio. Il conduttore ricorda la morte del giovane ragazzo Giovanbattista Cutolo. Ecco cosa ha detto nell’emozionante lettera.

L’omicidio

Giovanbattista Cutolo, giovane musicista detto Giogiò, è stato ucciso per aver difeso un suo amico nel corso di una lite per motivi banali. I fatti risalgono alla notte del 31 agosto 2023, davanti a una paninoteca nella centralissima piazza Municipio. Giogiò aveva soli 24 anni, il suo assassino è un pregiudicato sedicenne dei Quartieri Spagnoli, appartenente ad una banda specializzata nel rapinare orologi Rolex, che lo ha freddato con tre colpi di pistola di piccolo calibro.

Sanremo 2024: il monologo di Daniela

“È una cosa stupenda che il Festival di Sanremo, il tempio della musica, renda omaggio a Giogiò”»”. Queste le parole di sua madre, Daniela Di Maggio, che aggiunge: “Giogiò suonava il corno nell’Orchestra Scarlatti Camera Young, ma anche nell’Orchestra Sinfonica di Sanremo; avrebbe dovuto suonare, come accaduto lo scorso anno, anche in questi giorni se una mano barbara non avesse interrotto la sua giovane vita, strappandolo alla musica, all’arte e a noi tutti che lo amiamo. E ci sarò io a rappresentarlo sul palco del Teatro Ariston. Sarà un momento molto toccante, dove saranno mandate immagini della sua vita con un giovane musicista che simbolicamente raccoglierà il suo testimone. Giogiò sarà immortale grazie alla musica e grazie a chi suonerà e lo ricorderà“.

“Si può morire a 24 anni per un motorino parcheggiato male, ovviamente no. Ma purtroppo sì, si può morire, è accaduto a Giovanbattista Cutolo, è successo a Napoli, ma poteva succedere ovunque perché la violenza non ha cittadinanza. Pensate GiòGiò era un musiscita, suonava il corno, uno dei suoi sogni era quello di suonare proprio qui a Sanremo e sono sicuro che se non ci fosse stata questa notte maledetta, ed è nostro dovere, dovere di tutti trasformare la sua assenza nell’amore di tutti verso la vita. Vorrei che mi raggiungesse Daniela, la mamma di Giàgil, tutti in piedi, anche la nostra orchestra perché era un collega.” 

Entra, quindi, la madre Daniela Di Maggio che rivolge a suo figlio un toccante messaggio:

Buonasera a tutti e grazie, amore mio, ti ricordi quando l’anno scorso dovevi suonare all’orchestra polifonica di Sanremo e ti chiesi di venire e tu mi dicesti, mamma ma sei pazza il bamboccio con la mammina appresso. Mi dicevi che Sanremo sembrava Napoli, ma con la scintilla francese e dicevi che se proprio ti fossi trasferito, avresti scelto Sanremo. Ti ricordi quando guardavi il tuo maestro Luca, suonare qui a Sanremo quel giorno è arrivato, perché pratichi la gentilezza intorno a te, a differenza di chi ti ha strappato barbaramente alla vita, proprio l’amore è al contrario della morte tu vivi attraverso la musica che amavi, perché tutta Italia sta ascoltando la tua musica, la musica del maestro Giovanbattista Cutolo.

E ancora: “Credo che i fiori siano l’archetipo dell’amore, li dedico a te Ama, perché con la tua sensibilità hai ricordato un artista nel tempio della musica, li dedico all’Italia, alla mia Napoli dove ci sono tante bellissime persone, di cui io e mio figlio, siamo l’esempio. Dedico questi fiori a mia figlia Lulù, diventata figlia unica, agli amici di GigòGiò che senza il loro fratello non sanno più riposizionarsi nel mondo e infine dedico questi fiori alla giustizia”

Il testo integrale

«Napoli è diventata una città violentissima, un Far West. Tutto questo va fermato quanto prima». È lo sfogo, tra le lacrime, di Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista, a Rai News. Il sedicenne che l’ha ucciso «non è un bambino, è un uomo brutale, un demone che va a distruggere la vita degli altri ragazzi come mio figlio».

«Mio figlio era pieno di talenti e valori culturali. Poteva solo aiutare Napoli a migliorare. Uccidendo lui è come se avessero sparato a Benedetto Croce prima di scrivere un saggio di filosofia, come se avessero buttato una bomba sul Colosseo, come se avessero sfregiato le Sette opere di Misericordia di Caravaggio e lo avessero ucciso». E aggiunge: «Non ho ancora consapevolezza di questo aspetto drammatico che è accaduto nella mia esistenza. Fino a poche ore fa avevo un talento della musica, un cornista dell’Orchestra Scarlatti, una persona amata da tutti, un ragazzo a cui abbiamo dato tanti valori e lui, per un parcheggio, è stato ucciso. L’ho visto: aveva il volto tumefatto, un proiettile nel petto».

La medaglia d’oro

Il 1º dicembre 2023, il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ha conferito ai genitori di Giovanbattista Cutolo la medaglia d’oro al valor civile alla memoria: “Interveniva durante un violento litigio per proteggere un amico aggredito da un gruppo di malviventi, i quali, per ritorsione, lo colpivano con tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali aveva esito mortale. Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche. 31 agosto 2023 – Napoli”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio