Sanremo 2024

Sanremo 2024, le pagelle e look della terza serata: i voti a cantanti, ospiti e canzoni

Stiamo seguendo il 74esimo Festival di Sanremo, il quinto condotto da Amadeus, che ne è anche il direttore artistico. Siamo alla terza serata e sentiremo i 15 cantanti che non abbiamo ascoltato ieri. Durante la prima serata, invece, si erano esibiti tutti e 30 i Big in gara, con la prima classifica decisa dal voto della sala stampa. Ecco le pagelle della terza serata, con i voti a cantanti e canzoni.

Sanremo 2024: pagelle e voti a cantanti, ospiti e canzoni della terza serata

Amadeus – 6

Amadeus si ama. Apre la terza serata bacchettando i giornalisti per le polemiche su John Travolta. Amadeus sceglie l’oro per la giacca dello smoking con cui alza il sipario sulla terza serata della kermesse ligure che lo ha visto protagonista del palco sempre con outfit scintillanti e dal motivo ricercato. Il direttore artistico e presentatore ha ammesso di non saper rinunciare ai cristalli per i suoi look perché gli danno la giusta energia per affrontare le occasioni speciali. Il brand è Gai Mattiolo che ha confezionato su misura per Amadeus ben venticinque completi tra cui scegliere quelli del Festival 2024.

Loredana Bertè – 7

Perfettamente coerente con i look delle scorse sere. Iconica col minidress che mette in risalto le gambe snelle, accorda ancora la sua preferenza a Pierpaolo Piccioli e Maison Valentino ed è perfetta con l’abito col colletto e i polsi a contrasto in stile Mercoledì Addams. Splendida Loredana Bertè nella presentazione, diva unica. Semplice, efficace, ci piace.

Il Tre – 6

Al secondo ascolto il ritornello ti rimane in testa. Fragili è un compito fatto sufficientemente. Bravo ma si applica poco direbbero a scuola. Degno di nota l’incastro di parole della seconda strofa… Fiato da vendere. Onesto il saluto alla mamma. Il Tre conferma la scelta di presentarsi sul palco senza t-shirt e con i tatuaggi sul petto e sull’addome bene in vista. Il look per la sua esibizione, curato da Silvia Ortombina di Tiny Idols, è scuro e luccicante con i pantaloni con le pinces dal design ampio. I capelli biondo platino ingellati all’indietro confermano la tendenza anni 2000 per le acconciature maschili.

Alfa – 7

Scende la scala di corsa, con entusiasmo, insegna ad Amadeus a fare il suo urletto “uuuh uuuh” coinvolgendo il pubblico dell’Ariston e poi indica il cuore giallo divenuto ormai un segno distintivo delle sue tshirt nere. Il suo look è tutto un po’ non sense. Ma è giovane, talentuoso e che tenerezza, ragazzi.

Maninni – 8

Maninni piacevole sorpresa. Un pop fotografato per Sanremo e vuoi non cantare l’apertura del ritornello. La canzone più cantata tra i banchi di scuola. Buona tenuta anche del palco. Bello. Veramente bello questo outfit. La blusa con petali di stoffa e perline ricamati e colletto e polsini a contrasto è così bella che ci fa dimenticare anche che si tratta del solito noioso nero. Pantalone nero a vita alta con fascia ad evidenziare il punto vita.

Fred De Palma – 5

Che caduta di stile! Era andato così bene le prime due serate, e oggi così. Che poi, sarebbe stato tutto perfetto per stasera, se non fosse per il dettaglio della camicia bianca, le fasce effetto body per tenerla tirata portate fuori a vista. Evitabili.

Bnkr44 – 6

Più che punk, Governo punk è un brano corale da latte e miele. Di strada da fare per i Bnkr ce n’è ancora da fare. Fare i trasgressivi e non riuscire a scomporre manco un capello. Un patchwork di pellame più o meno colorato assemblato insieme. Un’accozzaglia di colori, texture e fantasie in stile cowboy che fa sorridere. Sono così scombinati che nell’insieme stanno bene. E poi il ritmo della loro canzone è travolgente.

Clara – 7.5

Niente, dopo i tocchi di colore delle scorse serate anche lei ha ceduto al total black. Per di più con un abito lungo, monospalla, drappeggiato su un fianco, che non sarebbe male di per sé. Con grande schiettezza si mette gli occhiali prima di annunciare i Santi Francesi e confessa: “Ho paura, non metto le lenti a contatto”. Fresca e autentica.

Santi Francesi – 8

Sound contemporaneo per i Santi Francesi. L’amore in bocca parte lenta e poi trascina quando entra la cassa. Nella bella e potente voce di Alessandro ci sono tracce di Motta. La canzone funziona sempre più, ascolto dopo ascolto. Raffinati, un elettro-pop non esagerato. Un brano non per tutti o per piacere per forza e comunque. Sono una delle migliori sorprese di questo Festival. Neanche il tempo di mettere piede sulla scala dell’Ariston che il pubblico sui social è già in visibilio per questi due ragazzi dall’aria un po’ bohemienne, un po’ artista maledetto. Giocano con i tagli e i volumi di completi sartoriali e camice bianche, scollate al punto giusto. Capello ingellato all’indietro e sguardo malandrino. Non finirà qui per loro.

Teresa Mannino – 3

Teresa Mannino parte in quarta bloccandosi davanti alle ostiche scale dell’Ariston: “Queste scale sono diverse da tutte le scale del mondo, scendo solo se a chiedermelo è il pubblico di Sanremo“. Alla fine scende a ritmo di musica, e a livello di simpatia in due minuti riesce già nell’impresa titanica di superare e doppiare Fiorello. “Facciamo naso-naso, Giovanna possiamo darci il bacio come gli eschimesi?“. L’abito non è quello che aveva spoilerato sui social, e noi il Roberto Cavalli animalier lo avremmo tanto, ma tanto voluto vedere. “Io quando guardavo da casa commentavo” o “che brutto questo vestito” o “è bello ma non le sta bene“, dice lei.

Il Volo – 7.5

Tornano un po’ allo stile delle origini, invece, i cantanti de Il Volo che, dopo una serie di look dallo stile inedito, tutti notevoli e tutti selezionati da Nick Cerioni, riscoprono il piacere dei blazer in velluto coi revers lucidi.

Mr. Rain – 6.5

La sorpresa dello scorso Festival cerca di nuovo di colpire al cuore con Due altalene, canzone che tratto ispirazione dal tragico racconto di un padre che ha perso due figli. L’obiettivo è però centrato solo a metà. La qualità migliore di Mr. Rain, in scena con due altalene vuote, resta comunque la credibilità.

Eros Ramazzotti – 7

In Giorgio Armani d’ordinanza. Total black, ovviamente, con il doppio bordo della giacca brillantinato. Unica pecca: la collana con catena e brillanti a vista.

Gazzelle – 6

Poteva forse mancare la sua felpa con cappuccio? Ma certo che no! Stasera la porta sotto ad un cardigan di lana dall’aria retrò sbottonato. Immancabile anche l’occhiale nero.

Rose Villain – 7.5

Quando vuoi far vedere quante cose sai fare corri il rischio di eccedere. È il caso di Click Boom! che pare un patchwork, un piccolo Frankenstein musicale, che non prende una netta direzione. Peccato, perché Rose Villain merita. Niente, non riusciamo proprio ad uscire dal loop dei look total black. E così eccola con un’aderentissima tutina sexy monospalla con corpetto drappeggiato a strascico. Non male, affatto

Paola e Chiara – 6

In queste sere hanno alternato total white e total black con dubbi risultati. Per la perfomance al Suzuki stage hanno scelto due look gemelli che hanno un po’ di tutto: mega scollature, paillette, trasparenze e chi più ne ha più ne metta. Un po’ Furore un po’ trash italiano.

Sabrina Ferilli – 9

Lei il palco dell’Ariston l’ha già calcato due anni fa, come co-conduttrice sempre al fianco di Amadeus. E la sua esperienza si vede tutta nella scelta tattica dell’abito. Bello e funzionale. Non è il solito nero ma piuttosto un marrone caffè e ha una trama di linee verticali in velluto nero a contrasto che vanno a scolpire e definire la silhouette, valorizzando al massimo il suo fisico statuario. Orecchini di brillanti ad illuminare il viso e la sua spontaneità travolgente a coronare il tutto.

Dargen D’Amico – 7.5

Non sbaglia un colpo Dargen D’Amico, sul palco per presentare Amoroso. Il suo completo dal motivo lettering ripete la parola “parole” e si presta a tante interpretazioni. Il brand è sempre Moschino. Così unico da essere ormai quasi fuori classifica

Alessandra Amoroso – 7.5

Intensa. La cantante salentina porta all’Ariston una canzone che ha anche il pregio di citare quel capolavoro del cinema che è L’odio di Mathieu Kassovitz: “Fino a qui tutto bene“. È un bel brano, diventerà uno dei suoi classici. Alessandra Amoroso si concede una discesa di scale super sexy, complice una creazione con spacco profondo ricca di trasparenze. La cantante, grazie allo stylist Marco de Lucia sta compiendo un percorso di stile all’insegna di una femminilità glamour che tiene conto dell’importanza del palco sanremese. Convince e strega tutti col suo fascino

Gianni Morandi – 9

Morandi è uno di quegli artisti che pur restando sempre uguale a se stesso non annoia mai. Indosso a lui anche gli smoking vellutati e luccicanti sono eleganti.

Teresa Mannino – 8

Il primo cambio d’abito è sorprendente. Si continua con le creazioni di Puglisi ma con un tocco di colore: è un bellissimo completo acquamarina con trama maculata. Sempre linee anni ’70, sempre splendida lei. Si prende la scena all’Ariston. Ed è subito show.

Big Mama – 9

Big Mama è un’altra artista che non sbaglia un outfit, coerente col suo stile e sempre notevole. Questa sera in versione presentatrice, col coat dress e la corona che fa punteggio al Fantasanremo.

Ricchi e Poveri – 6.5

Angela e Angelo mettono allegria, è un piacere vedere la loro energia sul palco a quell’età. Al Festival che fa ballare non si sottraggono nemmeno i Ricchi e Poveri, anche se con una canzone che più che in discoteca è facile immaginare in una sala da ballo. In piena Barbie-mania, eccoli in scena all’Ariston con una profusione di paillettes rosa shoking e boa di piume. Una botta di colore e ritmo che risveglia il pubblico in platea. Angela è scatenata, balla, ancheggia ed è padrona del palco. I look coordinati portano la firma di Osereé e sono stati creati per loro dalla stylist Rebecca Baglini.

Russell Crowe – 9

Russell Crowe, vestito completamente di nero si è esibito sul palco dell’Ariston con il brano “Let the light shine”. Ha letteralmente spaccato. Unico tocco di colore nel suo outfit, la barba grigia ma a lui gli si perdona tutto.

Irama – 6

Total black, con cappotto e pantaloni in pelle effetto cocco. Irama è scuro, molto scuro, ci domandiamo perché. Peccato per il capello effetto bagnato, avremmo evitato anche la maxi croce.

Angelina Mango – 7.5

Eccola, una delle pretendenti alla vittoria finale. Angelina Mango, con la sua cumbia che non è una cumbia e la sua noia che non annoia. Sembra davvero essere nata per stare su un palco, il Dna di mamma e papà ha fatto egregiamente il suo lavoro. La canzone piace a pubblico e critica. Ovviamente si balla anche qui. L’Ariston gradisce molto. Che peccato però. Questo look di Etro non convince affatto. La maglia super cropped con cappuccio è in una fantasia floreale nera e arancione con inserti di streass ed è coordinata alla gonna drappeggiata sul fianco. Collant troppo scuri, scarpe con plateu troppo pesanti e acconciatura a treccine a completare questo look non entusiasmante.

The Kolors – 6

Finalmente Stash cambia abito, questa sera è rock con il completo di pelle. Promosso ma non a pienissimi voti.

Diodato – 7.5

Una delle voci più belle della musica italiana porta al Festival una canzone d’amore. Un amore finito, come spesso succede a Diodato. Ti muovi ha comunque in sé una stilla di speranza, “se ancora ci sei, forse esiste una parte di me crede ancora che sia possibile“. Sul palco Antonio è a casa sua. Applausi dell’Ariston. Il viola lampone gli dona. Il taglio del completo è quello di Alessandro Sartori per Zegna e questo dice tutto. È senza dubbio tra i più eleganti di questo Festival

Teresa Mannino – 8

Tornano le piume, questa volta in rosa, Teresa Mannino mostra le sue mille sfumature indossando modelli simili ma non sbaglia nella scelta di stile.

Mahmood – 6.5

Total leather e treccine per Mahmood, che indossa una tuta dal top oversize con spalle nude. I precedenti look sono talmente fichi che fanno impallidire quest’ultimo, stavolta niente voti alti.

Ghali – 7.5

A Sanremo 2024 stiamo assistendo alla rinascita di Ghali. La sua Casa mia ha un testo che invita alla fratellanza: non importa dove sei nato, la casa è dove ti trovi. Si balla ma con il cervello in funzione. Il rapper questa sera fa concorrenza ad Amadeus con la giacca in stile torero ricoperta di pietre colorate. Per non farsi mancare nulla indossa anche guanti e mocassini con Swarovski, nel look in cui sembra citare Michael Jackson.

Emma – 8

Emma porta colore a Sanremo con il suo tubino rosa shocking, indossato a contrasto con pump in vernice rouge. Il color block ci piace, il maxi bracciale scultoreo anche.

Negramaro – 6.5

Per il loro ritorno a Sanremo i Negramaro hanno scelto una ballad che incontra l’elettronica e che si inserisce alla perfezione nella storia della band salentina. Facile immaginare che entrerà nel cuore dei loro fan. Per loro risalire su quel palco non è un nuovo inizio ma una continuazione. Il completo oversize e full fantasy è perfetto. Questo è il luccichio che ci piace. Dopo averli bocciati, ora, non possiamo che promuoverli a pieni voti.

Teresa Mannino – 5

Due modelli di look e due colori. Stop. Così non si sbaglia. Ma si annoia.

Annalisa – 9

La camicetta bianca da collegiale con le maniche lunghe sotto il microabito di strass effetto armatura, guanti neri velati come le calze, scarpe col tacco alto. Che dire, alla cantante piace vincere facile, non sbaglia mai e ha l’aria di saperlo. Un po’ brava ragazza che ha una vita segreta, stile Secretary, incanta il pubblico.

Fiorella Mannoia – 8.5

Il suo manifesto per le donne ci porta nel mondo latino americano è una delle canzoni meglio riuscite di questo Festival. Inutile dire come Fiorella Mannoia sia padrona assoluta della sua voce e come sia un valore aggiunto per questo Festival. Mariposa è un gran pezzo, lei una meravigliosa signora della musica italiana. E si balla anche qui.

Renga e Nek – 7

E anche loro, che hanno sempre sfoggiato look dai colori pop, scelgono il nero sartoriale.

Sangiovanni – 6

Una canzone per chiedere scusa. Sangiovanni più sicuro sul palco rispetto alla prima esibizione, alla fine dell’esibizione fa la dedica ai genitori in teatro: “Vi voglio bene“. Brano canticchiabile. Il ragazzo è veramente carino, la ragione per cui i pantaloni siano fatti con i sacchi neri della spazzatura, sfugge. Porta un cappello di lana nera come se nevicasse all’Ariston, sembra pronto a prendere lo skilift. Naturalmente sotto la giacca non porta la camicia, che ormai è considerata un indumento da boomer.

Geolier – 3

Perché una giacca deve avere un foulard al posto dei revers con tanto di nodi che fanno da contrappeso?

La Sad – 5.5

Il punk inoffensivo dei La Sad incontra la penna di Riccardo Zanotti, ma i tre ragazzi milanesi non sono i Pinguini Tattici Nucleari. Anche per loro, comunque, un’esibizione migliore rispetto al debutto di martedì. Interpreti perfetti del punk di oggi questi tre giovani artisti regalano un momento di fantasia pur con una canzone di impegno che corre in soccorso di deboli e tormentati coetanei. Bravi a unire le due cose tra kilt gialli, giubbotti tutte borchie, capelli a cresta dai colori fluorescenti, tatuaggi, spille e spilloni, cerotti neri sulla pancia, catene, manette come decorazioni e aculei freak.

Teresa Mannino – 7

Mi sono vestita da alga” cit. Troppo divertente. E finalmente un modello di abito nuovo, ma sempre animalier.

Gianni Morandi – 8.5

È più moderno e cool di alcuni cantanti in gara. Anche con lo smoking vinaccia.

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