Cronaca

Milano, 23enne accoltella sei passanti per rapinarli: condannato a 8 anni | Il gip: “Aveva assunto droghe, è capace di intendere e volere”

Un 23enne marocchino accoltella sei passanti per rapinarli a Milano: Rhasi Abrahman è stato condannato a 8 anni e 2 mesi di reclusione. Il giovane davanti al gip: “Avevo assunto droghe”, la consulenza psichiatrica ha accertato la capacità di intendere e di volere.

Milano, accoltella sei passanti per rapinarli: 23enne condannato

Rhasi Abrahman, il 23enne marocchino che lo scorso 6 marzo aveva ferito sei passanti con l’obiettivo di rapinarli, è stato condannato a 8 anni e due mesi di reclusione. Le persone, quasi tutte donne, furono accoltellate dal 23enne che fu poi fermato dalla polizia nei pressi della stazione. La sentenza è stata emessa dal gup che ha disposto anche l’espulsione del giovane a pena espiata e che ha riconosciuto le attenuanti generiche come equivalenti alle aggravanti contestate.

La consulenza psichiatrica

Durante il processo, era stata disposta anche una consulenza psichiatrica che ha accertato che il giovane era capace di intendere e volere al momento dei fatti. Riscontrato l’abuso di sostanze stupefacenti e un ritardo cognitivo che però non hanno inciso sulla capacità di agire. Come ricostruito si era trattato di “aggressioni brutali e violente, caratterizzate da pugni al volto, da colpi inferti con un coltello e da violente spinte che hanno fatto cadere a terra le donne”, che erano il bersaglio delle rapine.

La dichiarazione al Gip

“Non mi ricordo nulla in quanto avevo bevuto e avevo assunto cinque pastiglie di Rivotril” aveva spiegato davanti al gip dopo l’arresto. “Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l’assunzione delle pasticche non ricordo più nulla – ha aggiunto -. Vivo per strada a Milano in zona stazione Centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti”.

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