Un caporalmaggiore dell’Esercito è stato arrestato per violenza sessuale su una bambina di 13 anni e per la diffusione di materiale pedo-pornografico su Internet. La storia arriva da Cuneo.
Arrestato per violenza sessuale un caporalmaggiore
Il suo nome è Graziano Battista e ha 30 anni. Potrebbe essere uno dei tanti nomi che tristemente circolano legati alla violenza sessuale se non fosse che per un dettaglio. L’uomo in questione è un caporalmaggiore dell’Esercito in forza al II Reggimento Alpini della caserma “Vian” di Cuneo.
Il caporalmaggiore è accusato di violenza sessuale su una bambina di 13 anni e per la diffusione di materiale pedo-pornografico su Internet.
I fatti risalgono al 2015
Graziano Battista è stato arrestato a marzo ma la storia arriva dal 2015. Le indagini, invece, sono scattate nell’autunno scorso a seguito di una denuncia. Ricostruiamo la vicenda.
I due si conoscono tramite un’amica in comune, inizia un scambio di messaggi. Poi la richiesta del caporalmaggiore di qualche foto osé. Quando le ottiene è l’inizio di un incubo per la 13enne che inizia ad avere richieste sempre più intime fino ai rapporti estorti sotto la minaccia della divulgazione del materiale fotografico.
Una nuova richiesta e poi la denuncia
Dopo 3 anni di silenzio la ragazzina, ora 16enne, riceve un messaggio anonimo. Una nuova richiesta di foto compromettenti dietro la solita minaccia: “Mandami foto dove sei nuda o diffondo le altre di quando eri ragazzina”. A questo punto un amico sporge denuncia per lei e partono le indagini. Il primo consulto della giovane ragazza dura 6 ore, con una poliziotta e una psicologa.
Il Ministero della Difesa
La nota del Ministero della Difesa sulla vicenda:
Confermando totale condanna e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inammissibili condotte.
Il caporalmaggiore è stato messo agli arresti domiciliari dal Tribunale del Riesame dopo la richiesta dal suo avvocato Carmine Boccuni dopo 4 mesi nel carcere di Biella.