Lo hanno chiamato “Giorgio”, come l’infermiera che ha preso per prima in braccio il neonato, urlante, salvandolo dalla morte poco dopo essere dato alla luce e abbandonato, nudo, dentro una borsa nel cassonetto dell’immondizia.
Il piccolo Giorgio è salvo
È insieme triste e gioiosa la storia che ha coinvolto oggi i professionisti del Suem 118 provinciale dell’Azienda Ulss 5 polesana, i carabinieri del Comando di Adria e una signora ultrasettantenne a Rosolina, località costiera della provincia di Rovigo. Il piccolo Giorgio pesa tre chili, lungo 47 centimetri. Era rinchiuso all’interno di una borsa sportiva nei pressi di un bidone dell’immondizia e a una fontanella, poco fuori del cimitero di Rosolina, ed era nato da meno di tre ore.
Il salvataggio
Un’anziana che si stava recando al cimitero, intorno alle ore 9.30, ha udito i suoi vagiti e ha chiamato il 118 e i carabinieri. In appena otto minuti è arrivata un’ambulanza: i sanitari hanno prelevato dal bidone la sacca – un porta racchette da tennis di colore rosso – scoprendo il neonato, con placenta e meconio ancora addosso. Si muoveva e aveva un bel colorito roseo. Non è da escludere che la madre lo avesse partorito nelle vicinanze, prima di disfarsene.