Torquato Tasso è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano. La sua opera più importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, è la Gerusalemme liberata (1581), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme.
25 aprile 1595: nasce Torquato Tasso, drammaturgo italiano
Torquato Tasso è nato a Sorrento l’11 marzo del 1544 in una famiglia principesca, il padre Bernardo, anche lui insigne poeta, apparteneva ai Della Torre mentre la madre, Porzia De Rossi, bella e virtuosa, era di nobile stirpe. Le doti di Bernardo si trasferirono copiose e ancor più potenziate in Torquato il quale a diciotto anni esordì con il poema “Rinaldo”, splendida opera dedicata al cardinale Luigi D’Este.
La sua vita tuttavia può considerarsi distinta in due periodi: quello che va dalla nascita fino al 1575 e quello successivo dal 1575 in poi.
Esilio del padre
Dagli otto ai dieci anni dovette assistere all’esilio del padre, alle persecuzioni politiche, alla cupidigia dei parenti ed all’allontanamento dell’amata madre che non rivedrà più. Studiò a Napoli e Roma per poi seguire il padre grazie al quale conobbe letterati insigni.
Fu questo il periodo più felice della sua vita durante il quale compose quel capolavoro che è la Gerusalemme liberata.
Febbre violenta e morte
Nella seconda metà del 1574 è colpito da una violenta febbre e dal 1575 compie una serie di azioni che possono trovare spiegazione solo nella sua ossessione di essere perseguitato e nella sua sensibilità morbosa; uno stato d’animo che lo getterà nella solitudine più estrema e vicino allo squilibrio mentale totale (il duca Alfonso lo fece rinchiudere nell’ospedale di Sant’Anna, dove rimase per sette anni).
Negli ultimi anni vagò così di corte in corte, di città in città ritornando, nel 1577, vestito da pastore a Sorrento presso la sorella Cornelia.
Alla fine del suo pellegrinare, durante il quale continuò a comporre, si trovò a Roma dove accolse l’invito del Papa di recarsi al Campidoglio per ricevere l’alloro solenne. Morirà il 25 aprile 1595 alla vigilia dell’incoronazione che avverrà postuma.