Alzheimer: rallentare il decorso grazie alla diagnosi precoce. Ad affermarlo sono gli esperti, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer il 21 settembre.
Alzheimer: la speranza nella prevenzione e nella diagnosi precoce
In attesa di una cura definitiva, la speranza di rallentare il decorso delle malattie neurodegenerative proviene dalla diagnosi precoce. Ad affermare ciò sono gli esperti, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre.
La parola agli esperti
“L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che progredisce gradualmente, iniziando con una lunga fase silenziosa prima che compaiano i sintomi – ricorda Alessandra Mocali, biologa ricercatrice dell’Università degli Studi di Firenze e presidente dell’associazione Airalzh – Perfezionare le metodiche di diagnosi precoce diventa quindi fondamentale per distinguere correttamente l’Alzheimer dalle altre forme di demenza e sottoporre i pazienti alle cure più adeguate quando i sintomi sono ancora lievi”.
I dati sulla malattia
In Europa, circa 10,5 milioni di persone convivono con demenza o patologie simili e si prevede un aumento fino a 18,7 milioni nel 2050. Nel Mondo, secondo l’Oms, sono colpite 50 milioni di persone da malattie neurodegenerative, e l’Alzheimer rappresenta il 60-70% dei casi.
“Un trattamento che ritardi il tasso di progressione della malattia del 50% – spiega Monica Di Luca, Ordinario di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, Presidente di European Brain Council (EBC) e vice presidente di Airalzh Onlus – comporterebbe una diminuzione dei malati negli stadi avanzati della malattia, con conseguente miglioramento del livello di vita per molti malati”.