Cronaca

Fridays for future, sciopero in 180 piazze italiane per il clima

Quest’oggi si è svolto con grande successo il terzo sciopero globale per il clima di Fridays for future Italia con l’adesione di Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza è stato caratterizzato da cortei in più di 180 città. Secondo Gianfranco Mascia di Friday For Future “sono duecentomila a Roma, la piazza più partecipata, seguita da Milano con 150 mila. A Napoli sono circa 80 mila, 50 mila a Firenze, 20 mila a Torino e Bologna e 10 mila a Palermo e Bari”.

Fridays for future, sciopero in tutta Italia

Le manifestazioni di oggi in Italia e in tantissimi altri Paesi chiudono la settimana di mobilitazione che nei giorni scorsi aveva già portato in piazza centinaia di migliaia di studenti in diverse nazioni, dall’Australia alla Thailandia, dall’Indonesia all’India. Lunedì scorso, 23 settembre, a New York, c’è stato il summit delle Nazioni Unite per il clima, uno degli appuntamenti più importanti della settimana.

Roma

Nella capitale il clima è festoso, i ragazzi espongono manifesti, molti in inglese, che denunciano l‘emergenza climatica. Migliaia di studenti, ma anche molti adulti, nessun simbolo di partiti politici, ma tanti cartelli che chiedono un cambiamento urgente delle politiche ambientali: da ‘diritto al futuro’ a ‘stop emission’, passando per ‘vi siete goduti le stelle e ci avete lasciato un cielo a pecorelle’ o ‘ci avete rotto il clima’. Colori, cori, maschere e addirittura un dinosauro che si fa spazio tra la folla. Ma la fantasia dei ragazzi si manifesta soprattutto nei cartelli: ‘We want a hot girl, not a hot climate’.



Milano

Da piazza Cairoli, nel centro del capoluogo lombardo, partono anche tanti bambini accompagnati da genitori o nonni. Il sindaco Giuseppe Sala annuncia: “Sì, faccio un salto al corteo dopo la riunione di giunta”. Gli studenti del Politecnico su un grandissimo lenzuolo hanno stampato i risultati di una ricerca svolta con i docenti sulla curva del cambiamento climatico dal Pleistocene a oggi e con lo scenario futuro. “Se l’umanità non agirà adesso – è la loro tesi scritta sul grafico – causerà danni irreversibili alla vita sulla Terra, che si estenderanno per migliaia di anni”. “Potremmo essere più dei 100mila del 15 marzo – spiega Miriam Martinelli, considerata la “Greta italiana” fra un coro e l’altro urlato al megafono -. Questa estate qualcosa è cambiato, c’è più consapevolezza”.



Torino

Nel capoluogo piemontese il corteo parte da piazza Statuto, attraversa il centro storico e termina, secondo il programma, in piazza Vittorio Veneto. “Il protocollo di Kyoto non è un film erotico giapponese”, “Ci avete rotto i polmoni”, “Proteggi la tua casa” sono alcuni dei cartelli esposti. “Da Palermo alla Valsusa la Terra è una e non si abusa” è lo slogan scandito da un gruppo di giovani . “Se gli adulti non non fanno il loro compito e scioperano dal loro dovere, allora tocca a noi”, ha affermato un manifestante interrogato sulle ragioni della sua presenza. I ragazzi delle scuole sono accompagnati da maestre e insegnanti.



Venezia

A Venezia gli studenti sul Ponte di Rialto hanno indossato maschera e boccaglio per dire “Abbiano l’acqua alla gola”. Proprio Venezia è forse la città più a rischio da un punto di vista di innalzamento del livello del mare.



Palermo

Momenti di tensione, invece, a Palermo dove unn gruppo di una trentina di giovani vestiti di nero ha provato a dividere il lungo serpentone all’altezza dell’ex palazzo del Msi, creando il panico. Tanta gente, anche genitori con i figli delle scuole medie, ha rischiato di essere schiacciata sul cantiere della metropolitana. C’è stato un fuggi fuggi e sono intervenuti gli agenti in assetto antisommossa.

Cagliari

Anche a Cagliari sono in 10 mila. “Vi sommergeremo prima del mare. Vogliamo giustizia climatica sociale”, lo striscione in testa al corteo.

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