L’umorismo irresistibile, la sapidità delle osservazioni, il coraggio di non prendersi troppo sul serio in un Paese dove abbondano i Soloni, sono fra i pregi maggiori di Beppe Severgnini, uno dei giornalisti più amati d’Italia. Un affetto che si è conquistato sul campo non solo per la capacità di trattare i temi più disparati (dai più complessi resoconti di politica internazionale alle sofferenze della sua squadra del cuore), ma anche per la rara oggettività di cui si è dimostrato capace.
Editorialista del “Corriere della sera” da ormai lungo tempo, è stato per sette anni il corrispondente in Italia del prestigioso e storico “The Economist” (incarico che ha mantenuto dal 1996 fino al 2003). Su Internet è molto seguito il suo forum “Italians”, ospitato da Corriere.it (sito del Corriere della sera).
26 dicembre 1956: nasce Beppe Severgnini, giornalista e scrittore italiano
Nato il 26 dicembre 1956 a Crema (in provincia di Cremona), Beppe Severgnini è figlio della buona borghesia lombarda (padre notaio e madre casalinga), in grado di offrirgli molti stimoli, non ultimi l’eccellente conoscenza delle lingue straniere (in particolare l’inglese), acquisita anche grazie ai suoi numerosi soggiorni all’estero.
Dopo aver conseguito la maturità classica ed essersi successivamente laureato in Diritto internazionale a Pavia, ha svolto un tirocinio presso le Comunità Europee a Bruxelles.
L’ascesa
Grazie alla sua bravura innata e alla penna sottile che maneggia con rara maestrìa, Severgnini è stato poi corrispondente a Londra per “il Giornale” di Indro Montanelli, il quale in alcune dichiarazioni lo ha nominato espressamente fra i suoi possibili eredi: detto da un gigante come Montanelli, più che come un complimento, suona come una vera consacrazione. Ma Servergnini non è tipo da riposare sugli allori e così ha intensificato il suo bagaglio di esperienze viaggiando in Europa dell’Est, Russia e Cina e lavorando a Washington per “la Voce” (sempre un giornale di Montanelli).
Prolifico scrittore, il Beppe nazionale è anche autore di numerosi best-seller. Fra i suoi titoli, ormai celeberrimi: “Inglesi”, “L’inglese. Lezioni Semiserie”, “Italiani con valigia”, “Un italiano in America”, “Italiani si diventa”, “Manuale dell’imperfetto viaggiatore” e “Manuale dell’uomo domestico”. Titoli in cui il suo acume di osservatore si è esercitato al meglio. Ma sarebbe un peccato imperdonabile non citare anche i fantastici libri dedicati al tormentone Inter (“Interismi. Il piacere di essere neroazzurri” e “Altri interismi”), fra i pochi libri capaci di trattare con levità ed ironia un tema caldo come quello del calcio.
Altre grandi collaborazioni
A proposito di libri, c’è anche una nota curiosa da segnalare: le traduzioni di “Inglesi” e “Un italiano in America” sono arrivate ai primi posti anche nelle classifiche inglesi e statunitensi, cosa non da tutti i giorni, a meno di non chiamarsi Umberto Eco.
Il nome e il volto di Beppe Severgnini sono conosciuti anche dal pubblico televisivo, avendo condotto trasmissioni televisive e radiofoniche in Italia e Gran Bretagna di grande originalità. Ma l’elenco delle attività del giornalista non finisce qui: è consigliere del Touring Club Italiano e ha anche insegnato nelle università di Parma, di Milano (Bocconi) e di Pavia. Quest’ultima lo ha scelto come “laureato dell’anno” per il 1998.
Nel 2001 la regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di “Officer (of the Order) of British Empire” (diminuito nella celebre sigle di O.B.E.).
Le grandi opere
Sempre equilibrato, brillante e oggettivo nei suoi giudizi, Servergnini è davvero uno dei pochi giornalisti realmente indipendenti, seri ed affidabili presenti sulla scena nazionale. Un riferimento assoluto, un esempio da seguire.
Tra i suoi ultimi libri ricordiamo “Imperfetto manuale di lingue” (2010), “Eurointerismi. La gioia di essere neroazzurri” (2010), “La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri” (2010).
“La testa degli italiani” (2005), tradotto in quattordici lingue, è diventato un New York Times bestseller, col titolo “La Bella Figura: A Field Guide to the Italian Mind”. Da “La vita è un viaggio” (2014), Beppe Severgnini ha tratto uno spettacolo teatrale, da lui stesso interpretato, portato in tutta Italia.
Ultime opere e collaborazioni
Nel 2015-2016 ha ideato, scritto e condotto “L’erba dei vicini” (RAI3). Per la Rai aveva già condotto “Italians, cioè italiani” (1997) e “Luoghi comuni, un viaggio in Italia” (2001 e 2002). Ha lavorato per Sky Italia (2004-2010) e per La7 (2011-2019). Nel 2106-2017 ha ideato “Rock&Talk” su Virgin Radio. Tra il 2007 e il 2013 ha collaborato con Radio Montecarlo (RMC), e in precedenza con Rai Radio 2 e BBC radio.
Durante il suo vastissimo percorso letterario, Beppe Severgnini è stato anche autore di: “Italiani si rimane” (2018) e “Neoitaliani” (2020).
Vita privata
Per quanto riguarda la vita privata, Beppe Severgnini non ama dare in pasto ai riflettori ciò che concerne la sua sfera personale. Il giornalista, infatti, ha una vita piuttosto tranquilla.
La moglie di Beppe Severgnini è Ortensia Marazzi, autrice di “Londra 1:12.000” e discendente di Fortunato Marazzi. La coppia ha un figlio di nome Antonio e un gatto di nome Priscilla.
Ma oltre alla sua vita familiare a al suo mestiere, c’è un’altra grande passione nella vita di Beppe, ed è il calcio! La sua squadra del cuore è l’Inter, e infatti è presidente dell’Inter Club di Kabul.