Cronaca

Omicidio Giada Zanola, il ricatto dei video hot: lei temeva che Favero potesse diffondere sue immagini intime per vendetta

Il ricatto dei video spinti dietro l’omicidio di Giada Zanola. Secondo quanto emerso dalle indagini, la giovane mamma temeva che il compagno Andrea Favero potesse diffondere le sue immagini intime per vendetta.

Omicidio Giada Zanola, il ricatto dei video hot

Dopo essersi costituito al Comando della Polizia Stradale di Padova e prima che il sostituto procuratore lo raggiungesse, Andrea Favero ha ammesso davanti ai poliziotti di aver ucciso la fidanzata e mamma del loro bambino di 3 anni. La giovane è stata trovata morta nella notte tra martedì e mercoledì sull’asfalto dell’A4 dopo un volo di 15 metri e dopo essere stata arrotata e trascinata da un tir che l’ha investita.

Un omicidio, per la Procura, «d’impeto» e «aggravato dal rapporto sentimentale»: da alcuni mesi la donna aveva iniziato una relazione con un altro uomo e per questo aveva deciso di interrompere la convivenza con il 38enne, di tenere con sé il figlio avuto da lui e di cambiare anche lavoro per passare più tempo con il nuovo fidanzato.

I timori della donna

A fare da contorno alla situazione ormai al limite tra Favero e Giada, ci sono agli atti i timori confidati dalla mamma di 33 anni alla sua migliore amica. Tra questi, a parte le violenze con tanto di foto di ecchimosi mandate via Whatsappa alla sua migliore amica, anche la paura di essere avvelenata o il forte sospetto che Andrea Favero potesse vendicarsi diffondendo foto intime.

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