Il processo Isochimica ad Avellino si chiude con quattro condanne a dieci anni di reclusione per il responsabile della sicurezza, Vincenzo Izzo, e il suo vice, Pasquale De Luca, Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, funzionari di Ferrovie dello Stato e 22 assoluzioni.
Il processo Isochimica ad Avellino
Questo il verdetto di primo grado pronunciato dopo cinque ore di Camera di consiglio dai giudici del Tribunale di Avellino sull’Isochimica, la fabbrica del capoluogo nella quale per quasi dieci anni, a partire dalle fine degli anni Settanta, venivano bonificate dall’amianto le carrozza ferroviarie su commesse delle Ferrovie dello Stato.
Le condanne
Il collegio giudicante ha condannato a 10 anni di reclusione il responsabile della sicurezza Vincenzo Izzo, e il suo vice, Pasquale De Luca, Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, funzionari di Ferrovie dello Stato. Disposta anche una provvisionale di 50mila euro per ognuna delle famiglie dei 33 ex operai deceduti per patologie correlate alla prolungata esposizione all’amianto.
Le assoluzioni
Assolti per non aver commesso il fatto gli altri imputati che dovevano rispondere di concorso in disastro colposo per omissione di atti di ufficio. Tra questi l’ex sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso e la Giunta comunale del tempo, tre dirigenti comunali, i titolari delle imprese che si sono succedute nei lavori di bonifica del sito, il curatore fallimentare dell’Isochimica.