Cronaca

Potenza, Vincenzo Urbisaglia morto suicida: era in carcere per aver ucciso la moglie

È morto suicida all’età di 81 anni Vincenzo Urbisaglia recluso nel carcere di Potenza dopo aver ucciso la moglie il 29 giugno scorso a Maschito. La vittima, Rosetta Romano, era stata strangolata dal marito al culmine di una lite.

Potenza, in carcere per aver ucciso la moglie: morto suicida Vincenzo Urbisaglia

Come confermato da Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria, si tratta del 55esimo suicidio in cella da inizio anno. L’uomo era stato tratto in arresto dopo l’omicidio della moglie e recluso nell’istituto penitenziario lucano.

Il delitto si è consumato nella loro abitazione a Maschito, in provincia di Potenza, nel tardo pomeriggio del 29 giugno. L’81enne Vincenzo Urbisaglia avrebbe strangolato la moglie di 73 anni, Rosetta Romano, al culmine di una lite.

La denuncia dei sindacati

“A molti è apparso subito evidente che l’ottantunenne non fosse molto lucido per cui in carcere non era proprio indicato. – queste le parole di Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria –Questa è l’Italia dei controsensi in cui chi uccide una donna sulle strisce senza patente va ai domiciliari ed un nonno di 81 anni chiaramente fuori di senno va in galera. Questo caso dimostra chiaramente che vi è bisogno di rivedere il sistema di accesso al carcere. Siamo abbandonati a noi stessi, le carceri stanno vivendo il peggior momento nella storia della repubblica, la politica sta dando il peggio in termini di incapacità di analisi e risoluzioni di un problema che è sotto gli occhi di tutti. Il rispetto per le vita non interessa alla politica come le condizioni disumane in cui si vive nelle carceri italiane sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari”.

“In qualsiasi altro Stato – ha sottolineato Di Giacomo – le dimissioni del ministro e del sottosegretario Delmastro sarebbero state automatiche da noi sembra quasi un merito non essere capaci di trovare soluzioni. Nel frattempo ci aspetta un estate di rivolte, fughe di massa e vite spezzate sia tra i detenuti che tra gli agenti”.

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