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Secondo il New York Times l’America è diventata la “capitale della pizza di qualità”: ecco perché

Non è passato inosservato l’articolo del New York Times intitolato “How America Became the Capital of Great Pizza”, ovvero come l’America è diventata la capitale della pizza di qualità. Questo titolo provocatorio ha scatenato una serie di polemiche. D’altra parte, come si legge sul sito dell’Unesco, “l’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano” è riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità. Tuttavia, l’articolo offre uno spaccato interessante della contemporaneità americana, sia dal punto di vista culinario che culturale.

America capitale della pizza di qualità: l’articolo che fa discutere

Il New York Times analizza le ragioni dietro la rinascita delle pizzerie negli Stati Uniti, che ora vanno oltre la semplice italianità per diventare luoghi di sperimentazione e fusione culturale. La nuova generazione di pizzaioli introduce un mix di sapori e ingredienti che sfida le concezioni tradizionali. Indipendentemente dalle opinioni personali, è interessante comprendere le motivazioni di questo fenomeno.

Come riporta il quotidiano statunitense, “questo ampio appeal, unito al costo relativamente basso per aprire pizzerie e alla facilità di acquisire le competenze necessarie per preparare pizze di alta qualità, ha reso la pizza un veicolo straordinariamente efficace per gli chef che cercano di trovare un posto e al tempo stesso guadagnarsi da vivere. Fino a poco tempo fa, gli chef che desideravano preparare delle pizze napoletane avevano poche opzioni oltre a viaggiare in Italia”. La distinzione non è nella qualità, ma nel fatto che “la rinascita che ne è seguita ha reso gli Stati Uniti la patria delle pizzerie più iper-focalizzate e diversificate in termini di stile”.

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