Cronaca

Monza, detenuto di 45 anni si toglie la vita in carcere: è il 55° suicidio nel 2024

Un detenuto di 45 anni si è tolto la vita nel carcere di Monza: si tratta del 55° caso di suicidio nel 2024. I fatti sono avvenuti nel primo pomeriggio di oggi, sabato 13 luglio.

Carcere di Monza: detenuto di 45 anni si toglie la vita, è il 55° suicidio del 2024

Un tragico episodio ha scosso oggi il carcere di Monza, dove un detenuto di 45 anni si è tolto la vita nel pomeriggio. Con questo suicidio, il numero totale dei casi di suicidio in cella per il 2024 sale a 55, confermando un tragico trend che continua a manifestarsi nelle carceri italiane.

Il detenuto, di nazionalità straniera e in isolamento nella propria cella, ha scelto di suicidarsi utilizzando un sacchetto di plastica per soffocarsi. La scoperta è avvenuta dopo le 18 di oggi, quando il personale penitenziario ha trovato il corpo senza vita dell’uomo.

La denuncia

Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uil Pubblica Amministrazione, ha commentato l’accaduto sottolineando la gravità della situazione nelle carceri italiane: “Con il 55esimo suicidio dall’inizio dell’anno, continua la moria nelle carceri del Paese, dove ormai non passa giorno senza che si contino morti. È una situazione insostenibile che richiede un intervento urgente.”

De Fazio ha evidenziato che, oltre ai suicidi dei detenuti, quest’anno si contano anche sei suicidi tra gli agenti di polizia penitenziaria, senza contare i due detenuti che si sono lasciati morire rifiutando di alimentarsi. “Ormai non abbiamo più parole per descrivere il disfacimento del sistema penitenziario e ciò che avviene nelle carceri e non sappiamo a chi appellarci”, ha aggiunto De Fazio.

Il sindacato Uil Pa Polizia Penitenziaria esprime una crescente preoccupazione per l’evidente crisi che affligge gli istituti penitenziari italiani. “Continuando così, questa sarà un’estate funerea e di violenza come non mai. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il governo Meloni e l’intera maggioranza ne prendano coscienza e corrano ai ripari, finché sarà ancora possibile,” conclude De Fazio, esortando le autorità a prendere misure concrete per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri.

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