Emergenza coronavirus, si va verso la riapertura in due step: il primo (dopo Pasquetta) riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive, mentre il secondo (dopo il 4 maggio) interesserebbe una rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Sarebbe questo l’orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza del Dpcm.
Coronavirus, riapertura in due step: il primo
L’Italia si avvia verso la “Fase 2″ in due step, con la massima cautela. Il giorno dopo Pasquetta, se i dati si confermeranno, ci potrebbe dunque già essere una qualche minima riapertura delle attività produttive mentre per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa, bisognerà attendere almeno l’inizio di maggio.
“Finalmente – sottolinea il direttore delle malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza commentando i dati – sembra si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: dopo una Fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”. A sostenere le parole ci sono, appunto, i numeri. Per il quarto giorno consecutivo calano i pazienti ricoverati in terapia intensiva,
Il secondo step: il 4 maggio
In molti si chiedono quando verrà consentito alla popolazione di uscire di casa con regolarità. Molto probabilmente non prima di maggio. E dovrebbe essere questo il secondo step. Una data possibile potrebbe essere quella del 4, per un motivo specifico: come per Pasqua – quando verranno aumentati i controlli di polizia e alcune Regioni stanno ipotizzando di chiudere intere zone agli ospiti che arrivano da fuori – c’è la necessità di evitare un ‘esodo’ nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio.