Coronavirus, in Lombardia il numero dei morti ha superato di 5 volte quelli della Seconda Guerra Mondiale: ha parlato senza giri di parole il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, che ha invitato, ancora una volta, alla cautela, in particolar modo nelle regioni più colpite.
Coronavirus, in Lombardia più morti che nella Seconda Guerra Mondiale
Lombardia e Veneto premono per la riapertura, la priorità è mantenere alti i livelli della produttività per quello che è il motore dell’economia italiana. Anche se da più parti arrivano i pareri negativi, Zaia, Fontana e gli altri amministratori del Nord guardano dritto e vanno avanti per la loro strada.
L’emergenza non è finita
Per rendere meglio l’idea della gravità di quanto sta accadendo, il commissario Arcuri ha paragonato la situazione a quella vissuta dirante la II Guerra Mondiale
In Lombardia, in due mesi, per il Coronavirus sono morti 11.851 civili. Cinque volte in più dei decessi registrati dal 1940 al 1945 durante la Seconda Guerra Mondiale. Un riferimento numerico clamoroso
La situazione in Lombardia
Il trend nella regione è in calo, ma la Lombardia rimane comunque il perno attorno al quale ruota tutta la situazione a livello nazionale, con l’80% dei casi e dei decessi che arriva da li.
I dati
Nello specifico, sono 64.135 i casi di contagio, i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 10.627, mentre i guariti sono 18.850.