Dopo la querela presentata dal virologo Giulio Tarro nei confronti del collega Roberto Burioni, lo scontro continua: i due esperti avrebbero opinioni divergenti su uno degli argomenti più discussi, il caldo, quello che, secondo molti scienziati sarà il fattore principale per la definitiva sconfitta del coronavirus. Le opinioni tra i due esperti sono agli antipodi, chi ha ragione?
Il caldo ucciderà il coronavirus? Scontro tra Tarro e Burioni
Dall’inizio dell’epidemia Tarro ha sempre minimizzato la portata del problema, ed è proprio lui il può strenuo difensore del caldo come terapia naturale contro il virus. Anche Burioni all’inizio minimizzava: ospite fisso di Fabio Fazio da più di 2 mesi, il virologo all’inizio aveva scelto una linea morbida, era lui uno degli esperti che classificava il nuovo virus come “poco più di un’influenza”, ma poi tutto è rapidamente cambiato.
L’opinione di Tarro
La famiglia coronavirus, soffre il caldo, la salsedine, persino la montagna. Non solo non ce lo troveremo tra i piedi ma abbiamo una popolazione così immunizzata che non sarà più un ospite utile per il virus. Mascherine? Vanno messe dal paziente e dagli operatori sanitari. Ma per il resto è anti-igienico e può portare anche a problemi respiratori.
Bessun legame tra virus e caldo
Di tutt’altra opinione il collega Burioni, che sconfessa il virologo napoletano e smentisce del tutto la correlazione tra caldo e rallentamento dell’epidemia. Mano mano che le settimane passavano Burioni diventava sempre più allarmista e abbracciava le teorie di coloro che paventavano una convivenza con il virus fino a 2 anni.