George Floyd non è morto per asfissia o strangolamento. È quanto emerge dall’autopsia eseguita sul corpo del 46enne afroamericano deceduto nei giorni scorsi a Minneapolis. Nel referto si legge che “gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, le sue preesistenti condizioni di salute (ipertensione arteriosa e problemi coronarici) e potenziali sostanze tossiche hanno contribuito alla sua morte”.
George Floyd non è morto per asfissia o strangolamento: l’autopsia
La famiglia di Floyd ha contestato l’esito dell’autopsia chiedendo un secondo esame, indipendente. Per questo motivo si è rivolta al medico legale Michael Baden perché conduca una seconda autopsia: “La famiglia non si fida di nulla che arriva dal dipartimento di polizia di Minneapolis – ha detto il legale Ben Crump -. La verità l’abbiamo già vista”.
Ancora disordini, ucciso un 19enne
A Detroit, in Michigan, un ragazzo di 19 anni è stato ucciso da alcuni colpi di pistola provenienti da un Suv. Gli spari erano indirizzati contro una folla di persone che stava manifestando per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Il ragazzo è morto in ospedale.
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