Ci si può sposare durante l’emergenza coronavirus? È una delle domande più frequenti che molti italiani si stanno ponendo in questi giorni. Tanti hanno rinviato le nozze al 2021, altri invece le hanno fatto slittare di qualche mese, con la speranza di potersi sposare tra fine settembre ed inizio ottobre. Ma come sarà possibile unirsi in matrimonio durante questa fase 2?
Ci si può sposare durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus?
Con il placet della Curia è stato stilato il protocollo nazionale di sicurezza che prevede diverse regole da seguire. Anche se la vita sta lentamente tornando alla normalità, gli assembramenti restano vietati. Dunque, anche se ad ora non vi sono disposizioni precise sul numero massimo degli invitati, sicuramente questi dovranno tenersi a distanza in chiesa. Il numero varierà a seconda delle dimensioni della chiesa come funziona già per le regolari celebrazioni religiose riprese lo scorso 18 maggio.
Sicuramente bisognerà rispettare la distanza di sicurezza pari ad almeno un metro laterale e frontale. In chiese particolarmente piccole l’accesso potrebbe essere riservato esclusivamente a sposi e testimoni. Durante la celebrazione,inoltre, tutti i partecipanti dovranno indossare la mascherina. L’ingresso in chiesa sarà scaglionato al fine di evitare sovraffollamenti. Gli sposi invece non dovranno rispettare la distanza di sicurezza mentre per quanto concerne la musica questa è consentita solo se in presenza ci sarà un elemento. Saranno vietati il lancio del riso e del bouquet. Questo perché si dovranno evitare raggruppamenti di persone che possono favorire il contagio. Stop anche alla serenata che molti sposi dedicano alla coniuge la sera prima delle nozze. Terminata la cerimonia, ci sono alcune regole: niente foto ravvicinate con gli invitati e niente lancio del riso.
Le altre regole
In Campania il settore del wedding potrebbe tornare operativo dopo la metà di giugno come annunciato nei giorni scorsi dalla Regione Campania. Nelle scorse ore Stefano Sgueglia, leader di Assocastelli (l’associazione delle dimore storiche ma anche alberghi dediti alle nozze) ha spiegato all’Ansa: “Serve subito un protocollo perché il 15 giugno è tardi, per organizzare un matrimonio ci vuole almeno un mese. Noi siamo già pronti con il distanziamento dei tavoli e possiamo dividere in due giorni i matrimoni affollati: se hai 200 ospiti farai un giorno la cerimonia con 100 parenti e il giorno dopo con 100 amici”.
Dunque la festa potrebbe essere divisa in due giorni: uno da dedicare alla famiglia, un altro agli amici. Nei giorni scorsi però il Comune di Bari ha comunicato le linee guida per i matrimoni e alcune regole potrebbero essere adottate anche nelle altre città. Potranno esserci non più di due fotografi mentre ospiti e testimoni dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina. Gli sposi invece potranno non indossarla durante la cerimonia ma rimanendo a due metri di distanza dal celebrante.