Cronaca

Coronavirus, stato di emergenza fino al 31 ottobre: Conte in diretta dal Senato

Giuseppe Conte parla della proroga dello stato di emergenza per la pandemia di coronavirus. Il premier, dalla sala del Senato della Repubblica Italiana, illustra le motivazioni per le quali verrà prorogato lo stato d’emergenza fino al prossimo 31 ottobre.

Conte e la proroga dello stato di emergenza per il coronavirus

“Abbiamo valutato nei dettagli tutte le implicazioni – ha detto Giuseppe Conte – e lo stato d’emergenza è previsto dal codice della protezione civile, con il vaglio della Corte Costituzionale, e costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e facoltà necessari per affrontare con efficacia le situazioni emergenziali in atto. Secondo il decreto legislativo 1/2018 la proroga dello stato d’emergenza può essere effettuata fino a dodici mesi. La proroga, dunque, è prevista dalla legge. Questa esigenza si verifica quasi sempre: lo confermano molteplici precedenti. Lo stato d’emergenza viene prorogato ben oltre il termine originariamente previsto: dal 2014 a oggi sono stati adottati 154 stati d’emergenza e per 84 volte c’è stata una proroga.

Se ci assumessimo la responsabilità di non prorogarlo, cesserebbero con effetto immediato le ordinanze e i conseguenti provvedimenti attuativi: perderebbero efficacia l’allestimento e la gestione delle strutture per le persone positive, il volontariato, il reclutamento di personale sanitario, l’assistenza alla popolazione, il pagamento dilazionato presso gli uffici postali, l’attribuzione all’ISS della sorveglianza epidemiologica”.

La delega al governo ad esercitare “poteri straordinari” insieme alla Protezione civile non sarà però piena, come accaduto nelle prima fase dell’emergenza sanitaria globale. L’esercizio dei poteri attraverso gli ormai consueti Dpcm avrà dei “paletti”, sarà limitato in particolare ad alcune materie specifiche.


Ecco quali sono i paletti


Perché verrà prorogato lo stato d’emergenza

La proroga dello stato di emergenza consentirà quindi di emanare un nuovo Dpcm, lo strumento flessibile con cui il governo emana provvedimenti immediatamente esecutivi in caso di emergenza, per aggiornare l’ultimo provvedimento datato 14 luglio, disponendo l’eventuale riapertura delle discoteche al chiuso ed altri eventi quali sagre, fiere e eventi pubblici in genere.



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