Cronaca

La terza enciclica del Papa: “Fede contro nazionalismi e xenofobia, Covid non è castigo divino”

Papa Francesco ha pubblicato la sua terza enciclica, firmata sulla tomba di San Francesco ad Assisi. Un’enciclica intitolata “Fratelli tutti” precisando che “bisogna riaffermare con forza: ‘Mai più la guerra’, che rappresenta il fallimento dell’umanità”.

La terza enciclica di Papa Francesco

“Ci sono ancora coloro che ritengono di sentirsi incoraggiati dalla loro fede a sostenere varie forme di nazionalismoatteggiamenti xenofobi, disprezzo e persino maltrattamenti verso coloro che sono diversi. La fede deve mantenere vivo un senso critico davanti a queste tendenze” scrive il Pontefice che prosegue “Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi. In vari Paesi un’idea dell’unità del popolo e della nazione, impregnata di diverse ideologie, crea nuove forme di egoismo e di perdita del senso sociale mascherate da una presunta difesa degli interessi nazionali”. 

La cultura dei muri secondo Papa Francesco

“Paradossalmente, ci sono paure ancestrali che non sono state superate dal progresso tecnologico. Riappare la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità”.

Papa Francesco il coronavirus

“È difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane.

Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme”,

I migranti

“È ‘ nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona. Certo, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale”.

Cos’è una enciclica

Nelle Chiese cristiane, l’enciclica è una lettera circolare inviata a tutte le chiese di una certa area. In tale accezione, la parola può essere utilizzata per qualsiasi comunicazione di un singolo vescovo. Le prime parole determinano il titolo dell’enciclica. Il termine deriva dal greco enkýklos, “in giro”, “in circolo”, e dal latino encyclia che significa “generale” o “circolare”, ed è anche alla base del termine “enciclopedia”. La Chiesa ortodossa e quella anglicana mantengono ancora tale accezione del termine.

In epoca più recente l’uso di tale documento da parte dei romani pontefici è stato ripristinato da papa Benedetto XIV. Comunemente, quindi, con questo termine si intende una lettera pastorale del Papa della Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o sociali, indirizzata ai vescovi della Chiesa stessa e, attraverso di loro, a tutti i fedeli.

Papa Francesco

Ultime notizie