Esplode la protesta in tutta Italia contro le chiusure anti-Covid: petardi, bombe carta, fumogeni, cariche della polizia, vetrine distrutte, cassonetti gettati a terra e bruciati. Non mancano i saccheggi. Scoppia il caos nel primo giorno di entrata in vigore del nuovo dpcm che impone la chiusura di bar e ristoranti alle 18, oltre allo stop di cinema, teatri e palestre.
Violenti scontri e proteste in tutta Italia
In centinaia a Torino hanno occupato piazza Castello e saccheggiato la centrale via Roma, a Catania alcuni manifestanti hanno tirato delle bombe carta, a Treviso in mille hanno sfilato in corteo. Disordini a Viareggio, dove un gruppo di giovani ha bloccato il traffico e lanciato petardi, mentre a Milano è partito un assalto al Pirellone con bombe carta, bottiglie di vetro e pietre. Poi c’è Napoli, arrivata al terzo giorno di scontri: in migliaia sono partiti da piazza Plebiscito per poi arrivare davanti al palazzo della Regione. “Dimissioni, dimissioni”, hanno urlato i manifestanti, criticando la linea dura condivisa in parte dal governatore Vincenzo De Luca. Una situazione critica per tutto il Paese, tanto che il Viminale ha alzato l’allerta sul rischio di tensioni sociali.
Milano, molotov durante il corteo
Sono tantissime le persone che da piazzale Loreto hanno percorso la centralissima corso Buenos Aires per protestare contro le norme anti Covid. Diversi i petardi fatti esplodere dai manifestanti che hanno lanciato anche molotov durante il corteo: due le bottiglie incendiarie lanciate, una delle quali è stata lanciato all’indirizzo di un’auto della polizia locale.
Devastazione in centro a Torino
Monta la tensione in piazza Castello, durante una delle due manifestazioni indette ieri sera in città a distanza di mezz’ora una dall’altra. In centro, a seguito di un tam tam sui social, ha cominciato a raccogliersi un gruppo di circa 500 persone. Una parte di piazza con in mezzo gli ultrà ha lanciato fumogeni e bottiglie contro le forze di polizia schierate davanti alla Regione Piemonte.
Due negozi della centralissima via Roma sono stati devastati da gruppi di manifestanti costituiti da ultras e bande, soprattutto di stranieri, arrivate dalla periferia.
Trieste, fumogeni contro la Prefettura
A Trieste migliaia di titolari di bar, ristoranti, pasticcerie, palestre e piscine sono scesi in piazza Unità. La manifestazione ha avuto un epilogo movimentato quando, dopo un incontro tra gli organizzatori e le autorità, alcuni dimostranti hanno lanciato fumogeni in direzione della Prefettura. Sarebbero stati colpiti anche carabinieri e rappresentanti della stampa. I gesti di violenza sono stati condannati da Fedriga e dal sindaco, Dipiazza.
Genova,
A Genova sotto la sede della Regione si sono trovate un centinaio di persone per una manifestazione non autorizzata.
Roma, arrestato noto ultras della Lazio
Scontri e disordini contro il nuovo dpcm anche a Roma. Arrestato un noto ultras della Lazio. Si tratta di Maurizio Pirisi, 27 anni, frequentatore della curva nord e in passato vicino al Blocco Studentesco.
Napoli, proteste e bara con cameriere impiccato
Prosegue la protesta contro il dpcm a Napoli. Oltre mille persone si sono radunate in piazza del Plebiscito per manifestare contro l’ultimo dpcm di Conte e le ordinanze della Regione Campania. In piazza rappresentanti dei settori della ristorazione, dell‘animazione e intrattenimento oltre a piccoli artigiani.
In segno di protesta, i barman hanno agitato degli shaker mentre i ristoratori hanno esposto uno striscione con forchetta e coltello.
Lecce, manifestanti forzano cordone della polizia
Al grido ‘Libertà, Libertà’ alcuni manifestanti, che esibivano un cartello dei ‘Lavoratori autonomi uniti’, hanno forzato un cordone di polizia in assetto antisommossa nel centro cittadino e hanno lanciato un paio di fumogeni. La protesta però non è degenerata in scontro fisico.
Alta tensione a Catania
Bombe carta e tensione alta domenica a tarda sera in via Etnea, sotto le finestre della prefettura di Catania, durante una protesta di commercianti contro le chiusure anti-Covid. Alcune centinaia di persone, «convocate» da un tam tam sui social, in serata hanno raggiunto Palazzo dei Chierici per protestare sia contro il governo nazionale che da oggi chiude alle 18 bar, ristoranti e pub, sia contro quello regionale che ieri, dopo l’annuncio da Roma del nuovo Dpcm, ha confermato il provvedimento del giorno prima con cui si istituisce una sorta di coprifuoco nell’isola dalle 23 alle 5 dell’indomani.