Oggi, 26 novembre 2020, il Governo si è riunito per mettere a punto le misure anti covid da inserire nel nuovo Dpcm. Ecco cosa cambia dal 3 dicembre 2020.
Covid, il nuovo Dpcm: tutte le ipotesi
Tra le varie misure analizzate potrebbe esserci l’obbligo di quarantena per chi rientra in Italia dall’estero ed un prolungamento della didattica a distanza fino al 7 gennaio. Ecco tutte le ipotesi.
Scuola, probabile chiusura fino a gennaio
La conferenza delle Regioni ha ufficialmente chiesto al governo di prolungare l’utilizzo della DaD per le scuole superiori almeno fino al 7 gennaio, come riportato anche dal presidente ligure Giovanni Toti rivolgendosi ai ministri Boccia e Speranza: “È inopportuno riaprire le scuole prima di quella data. Le Regioni hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza”.
Boccia sulla messa di Natale
Il ministro Boccia ha espresso la sua opinione per quanto riguarda lo svolgimento della messa di Natale: “Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Non facciamo i sepolcri imbiancati. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede”.
Quarantena per chi rientra dall’estero?
Si tratta di una soluzione che l’esecutivo potrebbe adottare per disincentivare gli italiani a recarsi oltre i confini nazionali e scongiurare i rischi di un’impennata di contagi come avvenuto la scorsa estate.
Attualmente devono rimanere in isolamento per due settimane i soggetti che tornano da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito. Ma la lista potrebbe essere aggiornata inserendo gli stati che che non aderiranno all’accordo europeo per chiudere le piste da sci tra cui Austria, Slovenia e Svizzera.
Le parole del premier Conte sul Natale
Il premier Conte torna a parlare in tv. Questa sera, nel corso di una breve intervista al Tg5 ha parlato del Natale ai tempi del coronavirus: “Il monitoraggio sta funzionando – ha spiegato Conte – interventi chiururgici e circoscritti sono stati molto efficaci. Così non ammazziamo l’economia.
Mi aspetto già domani un Rt a 1 e mi aspetto che molte regioni rosse diventino regioni arancioni o gialle. Così da avere meno restrizioni.
Ma non possiamo abbassare la guardia: sarà un Natale diverso, ci dobbiamo adattare. Non possiamo esporci a terza ondata a gennaio. Cerchiamo di vivere Natale diverso ma con forza e senso di responsabilità” ha spiegato al Tg5 il premier Conte.
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