Italia zona gialla? Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di questa possibilità nel corso del vertice tra governo e regioni in vista del nuovo Dpcm.
Alcuni territori potrebbero cambiare colore nella classificazione in base alla situazione della curva epidemiologica e della pressione sugli ospedali
Il nuovo Dpcm di Natale è al centro del confronto tra governo e regioni sulle misure di contenimento del coronavirus. Il prossimo decreto in vigore dal 4 dicembre dovrà essere approvato per regolamentare le festività. E dalle prime indiscrezioni emerge che non ci sarà nessun allentamento delle misure prima di metà gennaio.
Con il nuovo Dpcm per i giorni di festa “prevediamo maggiori restrizioni, poi a inizio anno partirà il piano vaccini”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, nel corso del vertice che si sta tenendo in queste ore. “Dobbiamo evitare di arrivare a gennaio in una situazione complicata”, ha aggiunto Speranza.
Tutta Italia in zona gialla? Le ultime notizie sul nuovo Dpcm
”È dovere di tutti noi evitare la terza ondata e mantenere l’unità tra livelli istituzionali e la leale collaborazione che ha caratterizzato gli interventi più delicati di questi mesi”, ha detto ancora il ministro Speranza.
E ancora: “Resta la divisione del Paese in zone”, anche se è ancora “in corso il confronto sulla ponderazione degli indicatori”. Dai dati è “possibile che tutto il Paese nelle prossime settimane sia in zona gialla“.
“Evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il limite delle ore 22 per la circolazione sono due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme. Difendiamo insieme l’impostazione e evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”, ha detto invece il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia.
Verso il nuovo Dpcm 3 dicembre: la zona gialla rinforzata
Nelle prossime ore, dunque, molte regioni potrebbero uscire dalla zona arancione e dalla zona rossa. “È una giornata importante: mi aspetto un Rt che è arrivato all’1, anche che molte regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle”: lo aveva annunciato Giuseppe Conte pochi giorni fa. In vista del Dpcm 3 dicembre (che entrerà in vigore il 4), tutte o gran parte dell’Italia dovrebbe dipingersi di giallo. O di un giallo “rinforzato”, con limitazioni maggiori che sono attualmente allo studio della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della Salute.
Zona rossa, arancione e gialla: cosa cambia per le regioni
Alcune regioni italiane potrebbero cambiare colore nella classificazione del governo in base alla situazione della curva epidemiologica e della pressione sugli ospedali. Dopo il Dpcm 3 dicembre, venerdì 4 è atteso il report dell’Istituto Superiore di Sanità e, successivamente (come è successo la scorsa settimana), l’ordinanza del ministero della Salute che cambierà colore alle regioni passando alcune da zona arancione a zona gialla e altre da zona rossa a zona arancione.
Nelle ultime ore i “pronostici” indicavano come candidate all’uscita dalla zona rossa la Campania, la provincia autonoma di Bolzano, la Toscana e la Valle d’Aosta, che andranno ad aggiungersi alla Basilicata, alla Calabria, alla Lombardia e al Piemonte. In zona gialla sono invece attese Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Proprio la Valle d’Aosta però ha mandato qualche segnale di nervosismo: “Dal 9 novembre la regione è in scenario arancione.
Nell’ultima settimana abbiamo un rischio moderato e un Rt inferiore a 1, pertanto dovremmo essere in zona gialla o anche meno. Oggi la nostra situazione è migliore rispetto a regioni che sono gialle, come il Veneto”, ha detto il presidente Erik Lavevaz, che poi in serata ha firmato un’ordinanza per riaprire i negozzi di prossimità: “Rispettando la necessità di garantire la massima sicurezza, che è la priorità, è necessario dare uniformità di trattamento ai cittadini.
Per questo abbiamo deciso di dare la possibilità di aprire da domani fino al 3 dicembre. Poi sappiamo che da venerdì diventeremo zona arancione. Rispetto ai fenomeni di assembramento avvenuti nelle grandi città, da noi questo non accadrà perchè non abbiamo i centri commerciali”.
Le regioni che potrebbero cambiare colore
Ma anche altri hanno legittime aspirazioni: il governatore della Toscana Eugenio Giani ieri ha ipotizzato, con evidente desiderio di un prossimo Dpcm calibrato diversamente dai precedenti, una sua road-map improntata a un ragionevole gradualismo.
Da zona rossa a zona arancione per una settimana, poi regione gialla. “Se nasce un nuovo Dpcm ritengo si possa superare la logica che obbliga a stare 14 giorni in zona arancione prima di tornare zona gialla”, ha detto Giani secondo cui “dobbiamo partire dalla situazione in cui ci ha classificato il Cts, quindi una settimana arancione, ma poi ritengo che la settimana dopo dobbiamo passare in zona gialla. Siamo a 893 contagi, non avveniva da 40 giorni, questo mi fa pensare che invece di restare 14 giorni in zona arancione, si possa entrare in zona gialla. Ma questo dipende da cosa prevede il decreto”.
“La gestione del Covid in Basilicata non è stata diversa da quella fatta da altre Regioni: anche la Basilicata ha avuto le difficoltà comuni ma ora i numeri stanno andando meglio. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni, se scenderanno ulteriormente i contagi e il sovraccarico delle strutture sanitarie, che finora non è stato drammatico, presto la Basilicata tornerà a essere gialla”, ha detto invece il viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di una visita alll’Irccs Crob (Centro regionale oncologico Basilicata) di Rionero in Vulture (Potenza).
L’Abruzzo invece dovrebbe restare zona rossa e a questo proposito ieri il governatore Marco Marsilio ha spiegato all’Ansa: “Sentirò il ministro Speranza in questi giorni in cui si riunisce la Cabina di regia. L’auspicio, ovviamente, è quello di andare in fascia arancione quanto prima. I nostri dati sono già da zona arancione, ma il Dpcm prevede queste tempistiche. Oggi ne abbiamo discusso anche in Conferenza delle regioni. Non siamo gli unici a lamentarsi di questa lunghezza di tempi per la de-escalation, perché per passare in una fascia superiore bastano 24-48 ore, e qualcuno ne ha passate due in pochi giorni, mentre per scendere è un percorso a ostacoli molto, molto lento”. L’auspicio di Marsilio, quindi, è che, rispetto al passaggio attualmente previsto tra dieci giorni, con la scadenza del Dpcm e con eventuali nuove regole si possa “anticipare, sempre che ci assistano i numeri, perché è chiaro che si deve avere un quadro compatibile con la pretesa”.
Ieri il presidente della Liguria Giovanni Toti ha detto che si aspetta che il governo consenta i viaggi tra regioni gialle a Natale (l’esecutivo è del parere contrario): “Abbiamo detto tutti che valuteremo la situazione in base all’attuale scala di rischio; se vi sono le condizioni, tra regione gialla e regione gialla si potrebbe indubitabilmente andare”. Il governatore ha sottolineato che “non sappiamo cosa intenda fare il governo: dalla riunione di oggi è emerso che se il principio è quello delle zone, è chiaro che tra zona gialla e zona gialla ci si potrà spostare e le nostre task force ci dicono che in regioni dove l’Rt è analogo e il numero di contagi uniforme, lo spostamento non comporta aumenti significativi della presenza di virus. Parliamo di realtà dove il virus circola in egual modo e, in base al principio dei vasi comunicanti, non si sposta granché la situazione”. Ma i governatori hanno anche altre richieste, dettagliate oggi da La Stampa:
- le regioni chiedono aiuto al governo per avere linee guida precise che consentano di evitare gli assembramenti. Nel mirino è finito lo shopping, ma non solo. In vista del Natale preoccupano anche le celebrazioni eucaristiche;
- per le festività, le regioni vorrebbero l’ok ai viaggi tra territori dello stesso colore e una deroga per i ricongiungimenti famigliari. L’esempio classico è quello di studenti e lavoratori che vivono in regioni diverse da quelle di origine e che, per Natale, vorrebbero tornare dai propri cari;
- le regioni vorrebbero consentire le attività sportive a chi soggiorna in albergo o ai proprietari di seconde case e la chiusura dei confini per impedire vacanze sulla neve all’estero;
- infine, le regioni vogliono riaprire tout court i ristoranti solo per alcuni giorni, prima e durante le feste, comunque solo nella zona gialla.
Le restrizioni valide fino al 15 gennaio
Tuttavia, le probabilità che queste richieste vengano accolte dal governo sono assai scarse. “Gli allentamenti delle misure potranno essere decisi a partire dal 15 gennaio, ma solo sulla capacità di tenuta durante le vacanze di Natale”, ha detto Roberto Speranza ai governatori sulle restrizioni.
Fonte: Today
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