Oggi, 22 dicembre, si venera San Francesca Saverio Cabrini. San Francesca Saverio Cabrini 22 dicembre 1917) è stata una religiosa e missionaria italiana naturalizzata statunitense, fondatrice della congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Nel 1946 divenne la prima cittadina statunitense ad essere proclamata Santa.
San Francesca Saverio Cabrini, il Santo del giorno
Nata come Maria Francesca Cabrini il 15 luglio 1850 a Sant’Angelo Lodigiano. Maria Francesca era l’ultima degli 11 figli di Agostino Cabrini e Stella Oldini.
Diplomata maestra elementare, maturò la vocazione religiosa nel collegio del Sacro Cuore di Arluno, fattasi religiosa nel 1874, nel 1880 fondò a Codogno la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e aggiunse al proprio nome il cognome Saverio, in onore di San Francesco Saverio, sacerdote missionario nell’Estremo Oriente.
I viaggi e l’evangelizzazione delle Americhe
Inizialmente intenzionata a trasferirsi in Cina, Papa Leone XIII la inviò ad evangelizzare le Americhe. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani.
Non si fermò solo alla costa, penetrò all’interno del continente e riuscì a convertire le tribù alle quali nessun bianco si era mai accostato. Imparò lo spagnolo e a cavalcare a dorso di mulo per superare i valichi più impervi. Operò in altri 7 paesi con 80 istituti. Costruì asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali a New York e Chicago. Nel 1909 prese la cittadinanza statunitense.
Aprì un collegio femminile a Granada (Minnesota). Divenne una moda, un simbolo di superiorità per i potenti locali iscrivere a quella scuola tenuta da religiose europee le proprie figlie in età da marito, cattoliche e non.
La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini, la congregazione cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fu la prima sia ad affrontare l’impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile.
Le sue iniziative caritative ben presto si sviluppavano in opere di assistenza economicamente autosufficienti grazie all’erogazione congiunta di servizi a pagamento. Le missionarie fornivano agli immigrati corsi di lingua, assistenza burocratica, corrispondenza con le famiglie di origine, raggiungendo anche i più emarginati sia logisticamente, sia perché infermi, istituzionalizzati o reclusi.
Nel 1890, quando a New Orleans il capo della polizia locale fu assassinato da ignoti, e la colpa ricadde, senza alcuna prova, sui Dagos, cioè gli italiani laceri, malnutriti, senza fissa dimora, la Cabrini si recò nella città due anni dopo, annunciando:
“Gli italiani sono stati diffamati, al punto che la folla, aizzata da chi ne voleva l’espulsione, ne ha linciati a dozzine”.
La morte e tante curiosità sulla Santa
Prima di andarsene fece nascere dalle rovine un orfanotrofio e poi un ospedale. Il giorno della sua morte le sue membra vennero spostate alla Mother Cabrini High School a New York.
La Cabrini è ricordata anche come viaggiatrice, con 28 traversate atlantiche e l’attraversamento delle Ande per raggiungere Buenos Aires partendo da Panama.
Francesca Cabrini valorizzò la religiosità femminile in un modo considerato moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondente a problematiche ancora attuali per via dell’evento migratorio.
Per le sue iniziative è ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Vide nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani. Promosse l‘emancipazione delle capacità di iniziativa femminile. Visse la sua devozione al Sacro Cuore interpretando il concetto di riparazione alle “offese fatte a Gesù” come motivo di impegno nelle opere caritatevoli.
La nascita del culto
Nel 1938 venne proclamata beata mentre, nel 1946, è la prima Santa della Chiesa cattolica statunitense e nel 1950 “Patrona degli emigranti“. La festa liturgica ricorre il 22 dicembre, giorno della sua morte. Scriveva in una lettera e nei quaderni di viaggio:
“…dobbiamo di quando in quando tuffarci in Dio, immergerci nell’acqua salutare della sua grazia e dell’amabile sua bontà, e poi volare, ossia lavorare con molta lena”.
“Oggi è tempo che l’amore non sia nascosto, ma diventi operoso, vivo e vero”.