Politica

Covid, cosa succede dal 7 gennaio? In Italia tornano le zone “a colori”: cosa cambia per bar, ristoranti, negozi e sport

Il prossimo 7 gennaio scadrà il Decreto Natale varato dal Governo lo scorso 18 dicembre, mentre il 15 gennaio scadrà il Dpcm. Cosa succede dal prossimo 7 gennaio 2021? In Italia tornano le zone “a colori”, tuttavia alcune Regioni potrebbero restare in zona rossa. Ecco cosa cambia per bar, ristoranti, negozi e scuola.

Cosa succede dal prossimo 7 gennaio 2021?

Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il premier Giuseppe Conte aveva annunciato il ritorno in zone: “Continueremo col sistema per fasce. Se queste fasce ci daranno l’effetto di tenuta del sistema le manterremo. Se rischiano di compromettere il risultato positivo dovremmo operare dei ritocchi, ma il sistema resterà questo”.

L’orientamento del Governo è stato confermato anche dalla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa che aveva affermato: ” il 7 gennaio si ricomincia con la normale colorazione, giallo, arancione e rosso, sulla base delle misurazioni illustrate ogni settimana e che tutti conoscono, a partire dalle Regioni”.

Dal 6 gennaio Italia in zona gialla

Con molta probabilità dal 6 gennaio 2021 gran parte dell’Italia tornerà in zona gialla. Ma cosa significa? In poche parole se il colore prevalente delle Regioni sarà quello del rischio più basso di contagio, vuol dire che dal 15 gennaio in poi non ci saranno più i divieti agli spostamenti tra una Regione all’altra.

Il coprifuoco

Dal 15 gennaio, data in cui terminerà il Dpcm varato lo scoro 3 dicembre, resterà invariato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Lo ha confermato anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Oltre al divieto di circolazione di notte resterà l’obbligo di indossare la mascherina sia all’aperto che al chiuso, ed il distanziamento sociale. Confermato anche il divieto di assembramenti nelle piazze. I sindaci, inoltre, potranno chiudere strade e piazze al fine di evitare assembramenti pericolosi.

Il monitoraggio dell’Iss

Nel corso dei consueti monitoraggi dell’Iss, gli esperti hanno già messo sotto osservazione ben 6 Regioni in cui l’indice di trasmissione Rt è superiore o pari ad 1:

  •  Veneto,
  • Calabria
  • Basilicata
  • Liguria
  • Puglia
  • Lombardia

Non è pensabile abbassare la guardia, per cui Veneto, Liguria e Calabria potrebbero restare in zona rossa, mentre Lombardia e Puglia potrebbero ritrovarsi in zona arancione dopo l’Epifania. Del resto ieri il tasso di contagi, cioè il calcolo dei nuovi casi rispetto al numero di tamponi effettuato, è salito 14,1%.

Cosa cambia per bar e ristoranti

Bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, devono chiudere alle 18, anche in zona gialla. Dopo quell’orario possono offrire solo un servizio a domicilio o l’asporto, con il divieto però di consumare cibi e bevande nei pressi del locale. Il governo è intenzionato a mantenere quest’orario di chiusura, per scoraggiare le uscite serali. Ma la Fipe, Federazione pubblici esercenti, chiede di rivedere questa norma per aiutare un settore già in affanno. Dopo il 15 gennaio rimarrebbe l’obbligo di sedersi al tavolo in massimo 4 persone, esclusi i conviventi.

Cosa cambierà per i negozi
I negozi al momento possono chiudere alle 21. Ma quando scadrà l’attuale dpcm tornerà probabilmente l’orario normale, e saranno aperti fino alle 19 o alle 20. Non ci saranno invece novità per i centri commerciali, che resteranno chiusi nei festivi e prefestivi anche dopo lo scadere del decreto Natale e del dpcm. In zona rossa per adesso restano chiusi i negozi di calzature per adulti, le gioiellerie, i negozi di abbigliamento. Chiusi i centri estetici e aperti i parrucchieri. Sempre aperti farmacie, supermercati, edicole, tabaccai. In zona arancione e gialla invece sono aperti tutti gli esercizi commerciali.

Cosa cambia per lo sport

Possibili novità in arrivo per lo sport. Il ministro Spadafora ha annunciato infatti che a gennaio potrebbero riaprire palestre e piscine. “Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio”, ha dichiarato nei giorni scorsi. Gli allenamenti potrebbero ripartire anche al chiuso quindi, ma non ci saranno lezioni di gruppo. Continueranno a essere vietati gli sport da contatto. Si potrà invece svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, in forma individuale, e nel rispetto del distanziamento sociale.

Per quanto riguarda invece gli impianti di sci, dopo il parere contrario del Cts al piano presentato dalle Regioni alpine, arrivato lo scorso 23 dicembre, sono state gli stessi governatori a chiedere di rinviare al 18 gennaio l’eventuale apertura, prevista in un primo momento il 7 gennaio.

Cosa cambia per i trasporti

Sui mezzi pubblici al momento è fissata la soglia massima del 50% della capienza. E questa probabilmente non cambierà.

Cosa cambia per cinema, teatri e musei

È molto probabile che cinema e teatri per il momento non tornino a essere operativi. Ci sono invece più possibilità per musei e mostre, che presto, anche subito dopo il 15 gennaio, potrebbero accogliere nuovamente i visitatori, anche se con ingressi contingentati.


Per approfondire:

coviddpcmItalia